Sloveni, la Regione faccia di più_Naj dežela bolje ščiti Slovence

Un ruolo più attivo della Regione nella politica di sviluppo della multiculturalità nella società regionale e della minoranza linguistica slovena, la quale, con la progressiva riduzione delle risorse statali rischia di diventare interessante esclusivamente dal punto di vista folcloristico. E’ quanto è emerso nel corso del dibattito alla Conferenza regionalesulla tutela della minoranza linguistica slovena, sabato 13 ottobre a Gorizia. Se le minoranze etniche erano nell’epoca dello sviluppo degli stati nazionali fonte di conflitti, sono oggi, seppure con problemi nuovi, riconosciute come fattori d’integrazione nelle società pluriculturali. L’integrazione interetnica richiede un approccio moderno delle politiche multiculturali, alle quali dovrebbero provvedere principalmente le istituzioni. Nel corso della conferenza è stato presentato il grado di attuazione della legge n. 38/2001 e di quella regionale n. 26/2007. Molto resta ancora da fare, sono stati unanimi i relatori dello Slori (Istituto sloveno di ricerche).

“La Conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica slovena rappresenta un incontro importante di conoscenza e valutazione delle problematiche trattate, che forse in futuro non dovrebbe svolgersi ogni cinque, bensì ogni due anni. Così si potrebbe evitare che l’incontro in periodo preelettorale diventi luogo di testimonianza di dichiarazioni che non dimostrano l’impegno reale della Regione svolto nel corso dei cinque anni”, ha dichiarato l’assessore regionale alla Cultura, sport, relazioni internazionali e comunitarie, Elio De Anna, a conclusione dell’incontro. “L’impegno della Regione – ha affermato De Anna – nei confronti del governo nazionale, che taglia i fondi anche per le minoranze linguistiche, sarà massimo: allo Stato cercheremo di far capire che con l’allargamento europeo le minoranze diventano determinanti per lo svolgimento della progettualità transfrontaliera”.

Le maggiori difficoltà riguardano la questione dei fondi provenienti dallo Stato, in ritardo ed in progressiva diminuzione.”La Regione non può limitarsi – ha spiegato la senatrice Tamara Blačina – a svolgere il semplice ruolo di intermediatrice per il trasferimento dei soldi dallo Stato alla minoranza, bensì dovrebbe destinare a questa anche risorse proprie”. Una comunità linguistica senza prospettive di sviluppo non è fattore di integrazione e non contribuisce alla crescita di tutto il territorio regionale. Secondo la senatrice sarebbe necessario promuovere lo studio facoltativo dello sloveno anche nelle scuole di lingua italiana.
Il consigliere regionale Igor Kocijancic ha criticato la precedente ed attuale Giunta regionale per non aver incrementato il fondo regionale a favore dell’attività della comunità linguistica e ha sottolineato l’incapacità delle organizzazioni delle minoranza a rinnovarsi e riformarsi. Sono intervenuti a nome di queste, Drago Stoka (Sso) e Rudi Pavsic (Skgz), il quale ha chiesto un maggiore impegno della Regione per le tematiche transfrontaliere e di sviluppo del plurilinguismo.
All’inizio della Conferenza il sindaco di Gorizia Romoli e il presidente del Consiglio regionale Franz hanno espresso la propria solidarietà ai dipendenti delle istituzioni e associazioni slovene, che hanno manifestato davanti all’Auditorium (“Più fatti, meno parole”) poiché, in seguito ai ritardi ed ai tagli delle risorse, da più mesi non percepiscono lo stipendio.
Il vicedirettore della Direzione centrale cultura, sport, relazioni internazionali e comunitarie, Giuseppe Napoli, ha ricordato l’attività svolta dalla Regione finalizzata allo sblocco dei fondi statali, i quali, saranno accreditati nella seconda metà di novembre a favore dei beneficiari. Il consigliere regionale Franco Baritussio si è soffermato sull’importanza del sostegno reciproco tra le minoranze linguistiche presenti sul territorio regionale, che sono “garanzia per il mantenimento della specialità della Regione”, oggi sotto attacco ed ha chiesto alle organizzazioni slovene di tenere in considerazione la peculiarità e la voglia di autonomia presente nella Val Resia.
Hanno partecipato, tra gli altri, alla Conferenza il senatore Flavio Pertoldi, i consiglieri regionali Roberto Antonaz, Franco Codega, Paolo Menis e Federico Razzini, il console generale della Repubblica di Slovenia a Trieste Rupel, il prefetto Marrosu e il presidente del Comitato paritetico, Jole Namor. (ARC/MCH)

V Avditoriumu v Gorici je v soboto 13. oktobra potekala deželna konferenca za zaščito slovenske manjšine. Prisotne so najprej pozdravili goriški župan Ettore Romoli, predsednik deželnega sveta Furlanije Julijske krajine Maurizio Franz in poddirektor za kulturo, šport in mednarodne odnose Giuseppe Napoli. V začetnem delu so bili na vrsti strokovnjaki Slovenskega raziskovalnega inštituta, ki so podrobno analizirali in predstavili z znanstvenega vidika izsledke raziskav o položaju slovenske manjšine v Italiji in o ravni izvajanja zaščite, o rabi slovenskega jezika v javni upravi, o izvajanju ukrepov v korist rezijanščine in jezikovnih različic v Kanalski, Terski in Nadiških dolinah. O vsem tem so v različnih posegih govorili predsednik SLORI-ja Milan Bufon ter razliskovalki Zaira Vidali in Ilaria Banchig. Profesor Emidij Susič pa je nato na kratko omenil raziskavo o stopnji zadovoljstva z izvajanjem zaščitnih norm, ki sta jo skupaj priredila Slori in Furlansko filološko društvo. Raziskavo bodo predstavili 24. oktobra. O udejanjanju zaščitnih norm je govorila funkcionarka dežele Furlanije Julijske krajine Adriana Janežič.

Sledili so posegi senatorke Tamare Blažina, deželnih svetnikov Igorja Kocijančiča in Igorja Gabrovca ter predsednikov krovnih organizacij SGKZ in SSO Rudija Pavšiča in Draga Štoke. Prvi dopoldanski del srečanja se je nato zaključil s posegom predsednice paritetnega odbora Jole Namor. Popoldanski del je bil namenjen posegom udeležencev ter zaključku.

Konference se je udeležilo ob številnih gostih približno 150 predstavnikov društev in slovenskih ustanov. Pred začetkom so uslušbenci slovenskih ustanov v Italiji opozorili javnost na težak finančni položaj s protestno akcijo pred Avditoriem. (www.slomedia.it)

Deli članek / Condividi l’articolo

Facebook
WhatsApp