Inizierà con la visita agli scavi nell'area del castello di Ahrensperg a Biacis di Pulfero il secondo ciclo delle Giornate culturali della Benecia – Beneški kulturni dnevi, organizzate dall'Istituto per la cultura slovena di San Pietro al Natisone e dedicate alla storia della Slavia friulana inserita nel contesto più ampio del Friuli e della Slovenia. La visita avrà luogo sabato 23 ottobre, alle ore 15, sotto la guida dell'archeologo Massimiliano Francescutto che ha partecipato alla campagna di scavi, iniziata nel 2003 sotto la direzione della prof. Simonetta Minguzzi dell'Università di Udine. Nell'area, sul fianco sinistro della chiesa di san Giacomo, sono stati rintracciati tratti della cinta muraria con all'interno i ruderi di un grande edificio interrato, sul quale si trovano i resti del crollo della struttura sovrastante di due piani. I reperti, finora venuti alla luce, sono riferibili al '400: ceramiche di buona qualità, fibbie, uno sperone, decorazioni di un camino…
Dopo questo preludio archeolologico, le Giornate culturali della Benecia proseguiranno giovedì 28 ottobre, alle 18.30, nella sala consiliare del comune di San Pietro al Natisone (l'ora e il luogo rimarranno invariati per tutto il ciclo degli incontri) con la formula già collaudata che ha riscontrato i favori di un vasto pubblico: due storici, uno italiano l'altro sloveno (è assicurata la traduzione simultanea), proporranno le loro ricerche su un dato periodo storico avendo come punto di partenza la Slavia friulana, che conferma, anche sotto l'aspetto storico, il suo ruolo di ponte e di cerniera tra Friuli e Slovenia.
La serata del 28 ottobre avrà come tema le vie di comunicazione tra Friuli e Slovenia che in epoca romana avevano in Aquileia il punto di partenza e, varcate le Alpi, raggiungevano il Norico e la Pannonia. Una delle strade più frequentate dell'epoca era quella che da Aquileia raggiungeva Cividale e, attraverso la Valle del Natisone, raggiungeva l'attuale Carinzia. Sulle strade romane da Aquileia verso il Centro Europa parleranno Stefano Magnani dell'Università di Udine e Jana Horvat dell'Università di Lubiana.
La seconda serata, in programma il 4 novembre, riguarderà le migrazioni dei popoli nell'Alto medioevo e le tracce che essi hanno lasciato nel loro passaggio o permanenza. Slavko Ciglenečki, del Centro di rierche scientifiche dell'Accademia slovena delle scienze e delle arti (Zrc Sazu), parlerà sul tema «Goti e Longobardi verso la terra promessa», mentre il noto ricercatore friulano di toponomastica, Maurizio Puntin, approfondirà il tema dei toponimi sloveni in Friuli, testimonianza significativa della presenza di antiche popolazioni slave nella pianura friulana dall'Isonzo al Livenza.
Saranno Napoleone e le epocali trasformazioni che seguirono la campagna d'Italia del 1797 i protagonisti del terzo appuntamento delle Giornate culturali della Benecia, che si terrà l'11 novembre. Lo storico sloveno Fedja Klavora seguirà gli spostamenti di Napoleone da Gorizia lungo la Valle dell'Isonzo, con sosta a Caporetto e una probabile puntata a Stupizza, verso la Carinzia ponendo così fine alle ipotesi che vorrebbero il Generale corso raggiungere il Tarvisiano lungo il Canal del Ferro. Lo storico friulano Paolo Foramitti, invece, parlerà dell'assetto confinario nella Slavia tra il Regno d'Italia e le Province illiriche negli anni 1809 – 1814. La serata sarà patrocinata dalla Delegazione Nord Italia del Le Souvenir Napoléonien, della quale lo stesso Foramitti è delegato.
Nella quarta serata, in programma il 25 novembre, si farà un lungo salto dai confini napoleonici a quelli contesi e discussi nella lotta di liberazione alla fine della seconda guerra mondiale. Zdravko Likar, prefetto di Tolmino e maggiore esperto della resistenza slovena nella Valle dell'Isonzo, parlerà della breve stagione (settembre-novembre 1943) della Repubblica di Caporetto che si estendeva su una vasta area lungo l'attuale confine, mentre Alberto Buvoli dell'Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione, si soffermerà sul dibattito all'interno della resistenza a proposito della definizione dei confini tra Italia e Jugoslavia.
I Beneški kulturni dnevi si concluderanno nella primavera del prossimo anno con un grande convegno sul movimento risorgimentale, le attese (deluse) delle popolazioni del Friuli e il rapporto della Chiesa nei suoi confronti. A portare il loro contributo saranno anche in questo caso storici italiani e sloveni.