Sede della scuola bilingue in stallo. Manzini: faccia pressioni la Slovenia

 
 
La ristrutturazione dell'edificio che ospitava la scuola bilingue di San Pietro al Natisone è in una preoccupante situazione di stallo. «Al momento abbiamo in mano solo la deliberazione del commissario straordinario della Comunità montana per un contributo di 300 mila euro. I fondi promessi dal Governo (un milione e 92 mila euro) e dalla Regione (551 mila 891 euro) non sono ancora arrivati. In questa condizione non possiamo nemmeno bandire la gara per individuare il progettista», fa sapere il sindaco di San Pietro al Natisone, Tiziano Manzini.
I tempi, dunque, si allungano. E con essi i disagi di allievi, genitori e personale dell'Istituto comprensivo statale con insegnamento bilingue sloveno-italiano. Che fare? Secondo Manzini, è necessaria una forte pressione. «Sollecitare i nostri parlamentari, azione che abbiamo fatto e che continueremo a esercitare, non basta. Anche perché non è sufficiente avere i soldi: serve una procedura semplificata per accorciare i tempi lunghissimi della burocrazia. Per ottenerla bisogna arrivare in alto, fino a Silvio Berlusconi, Gianni Letta, Franco Frattini… In questo senso, il passo più efficace potrebbe essere una pressione del Governo sloveno su quello italiano. So che alcuni genitori si stanno muovendo anche in questa direzione», afferma il sindaco.
Il Comitato dei genitori, infatti, ha inviato una dettagliata «Nota illustrativa sulla scuola bilingue di San Pietro al Natisone» alle massime cariche dello Stato — dal presidente della Repubblica in giù —, a tutte le autorità competenti, a una lunga serie di parlamentari ed europarlamentari. Ma, pur concordando con Manzini sulla necessità di «un intervento diretto della Protezione civile attraverso la nomina di un commissario straordinario che potrebbero intervenire per la riduzione dei tempi delle procedure», dall'altro punta il dito contro l'amministrazione comunale. «Se da una parte è vero che questi (i tre anni preventivati dal Comune, ndr) sono i tempi tecnici previsti per i lavori pubblici in Italia — si legge nella nota —, dall'altra è altrettanto chiaro che tale tempistica potrebbe essere sostanzialmente più breve, se risultasse più efficace l'azione degli uffici comunali preposti. Soprattutto, i genitori chiedono «perché non vengono poste in essere iniziative per incentivare procedimenti con carattere di urgenza, che in altri casi sono state realizzate in circostanze meno urgenti».
Dalla parte dell'amministrazione comunale si schiera, tuttavia, il consigliere comunale di opposizione Giuseppe Firmino Marinig. «Grosse responsabilità per questo incredibile ed ingiustificabile ritardo vanno attribuite alle istituzioni pubbliche ed in modo particolare al ministero delle Infrastrutture e trasporti e all'amministrazione regionale del Friuli-V. G. che a tutt'oggi non hanno provveduto a trasmettere al comune i decreti di concessione dei contributi finalizzati alla ristrutturazione antisismica e alla messa in sicurezza dell'edificio dell'Istituto bilingue di viale Azzida — commenta —. Questi ingiustificabili ritardi delle istituzioni locali e nazionali — prosegue Marinig — impediscono all'amministrazione comunale di S. Pietro al Natisone di dare l'avvio alle procedure burocratiche di incarichi professionali per la progettazione, per la conseguente approvazione del progetto e il successivo appalto e la conclusione dei lavori. Ne consegue, per le sopra evidenziate responsabilità, che la consegna e la conclusione dei lavori slitterà sicuramente di qualche anno con gravi danni di immagine per l'Istituto bilingue».
Manzini, da parte sua, incassa ben volentieri l'inatteso sostegno. «Marinig conosce la situazione e, avendo fatto per tanti anni il sindaco, sa come si amministra un comune», sottolinea con soddisfazione.
Ma, aldilà delle scaramucce politiche, la priorità è dare soluzione al problema. «Aver ottenuto in meno di un anno la disponibilità di due milioni di euro per dare all’istituto bilingue una sede adeguata e sicura è stato un grande risultato che non va vanificato — sottolinea Michele Coren del Comitato dei genitori —. In un anno i lavori possono essere completati se realizzati con procedura di emergenza. Naturalmente ci vuole un impegno convinto di tutti i livelli politici».

Deli članek / Condividi l’articolo

Facebook
WhatsApp