Anche la sanità sia transfrontaliera_Naj zdravstvo presega mejo

«L’  ospedale di Cividale non chiude. Nella riforma della sanità non c’è scritto da nessuna parte», così ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, intervenuta insieme all’assessore alla Salute, Maria Sandra Telesca, al consiglio comunale di Cividale dedicato all’ospedale, lunedì 15 settembre. «Si tratta – ha spiegato proprio l’assessore alla sanità Maria Sandra Telesca – di specializzare l’ospedale, dandogli un’identità precisa». Questo può avvenire anche in un’ottica di collaborazione transfrontaliera. Già dal 2013 i cittadini europei possono essere curati ovunque, ovviamente nell’ambito dei 28 Paesi membri. «Per fare questo passo, però, è necessario che l’ospedale si specializzi – ha detto il consigliere regionale Cristiano Shaurli – in modo tale che l’offerta diventi complementare a quella proposta nei vicini comuni sloveni. Sono previsti, in questo senso, investimenti tecnologici, per migliorare l’offerta e rendere l’ospedale adatto alle esigenze del territorio».
Al tavolo delle autorità erano presenti anche i sindaci di Caporetto, Darja Hauptman, di Bovec, Siniša Grmovšek, di Tolmino, Uroš Brežan e il prefetto di Tolmino, Zdravko Likar. «I nostri Comuni – ha detto Brežan parlando anche a nome dei colleghi – sono vicini a questo territorio. Collaboriamo spesso per progetti che riguardano, per esempio, il turismo. Abbiamo il buon esempio della collaborazione tra gli ospedali di Šempeter e di Gorizia. Auspichiamo che la Regione riesca a istituire anche per questa zona, una collaborazione di questo tipo».
«La riforma desta nei nostri territori molta preoccupazione – ha detto il sindaco di Drenchia, Mario Zufferli, parlando a nome dei sindaci delle valli del Natisone, di Prepotto e Torreano –. Le nostre zone, considerate disagiate, non possono essere private di un servizio indispensabile come quello dell’ospedale. È necessario che l’ospedale di Cividale continui a garantire un Pronto Soccorso aperto 24 ore su 24 e che le persone anziane che vengono ricoverate possano ricevere l’adeguata assistenza e sentirsi vicine a casa». «La montagna – ha continuato Zufferli – nell’ultimo periodo ha ricominciato a vivere. Non lasciateci soli. È solo con la presenza dell’uomo che questi territori potranno rivivere».
«Una riforma della sanità è necessaria – ha detto il consigliere regionale Cristiano Shaurli –. Non si tratta di abbattere i costi, ma di rendere il sistema più efficiente. È, a mio avviso, ancora più irresponsabile mantenere lo status quo condannando i nostri territori ad una lenta agonia».
Il consiglio comunale che ha visto una folta partecipazione dei cittadini del cividalese e di tutte le zone limitrofe, è stato introdotto dal padrone di casa, mons. Livio Carlino che ha parlato a nome dei consigli pastorali delle foranie di Cividale e San Pietro al Natisone.
«Non entriamo nel merito di scelte tecniche di riassetto: ma vogliamo ribadire che non si può riformare la sanità a prescindere dall’individuo. Le nostre valli sono abitate in netta prevalenza da anziani e persone sole. Assicurare loro assistenza è un preciso compito della politica: non ci riconosciamo in una società che esclude dai servizi essenziali chi vive in territori ai margini».

V Čedadu je bil v ponedeljek 15. septembra odprt občinski svet, ki je bil namenjen bodočnosti čedajske bolnišnice. Prisotni so bili tudi župani iz Bovca, Tolmina in Kobarida, ker mislijo o čezmejnem sodelovanju, tudi na  zdravstvenem področju . Prisotni so bili tudi predsednica Dežele FJk Debora Serracchiani, odbornica za zdravje Maria Sandra Telesca in deželni svetniki Cristiano Shaurli, Stefano Pustetto in Roberto Novelli. Serracchianijeva je zagotovila, da ne bodo zaprli čedajske bolnišnice, ampak da bodo bolje organizirali njeno delovanje.

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