La questione delle tabelle blingui del comune di Savogna, che la Regione ha stoppato in quanto la grafia dei toponimi locali non era nella corretta lingua slovena, ha riportato in primo piano l’analoga questione di Resia.
«Il problema è simile a quello che avvenne nel comune di Resia circa un anno fa, quando la maggiornaza consigliare volle cambiare le tabelle bilingui adoperando una grafia diversa da quella che avevamo adottato noi nel 1994 seguendo l'Ortografia resiana/Tš jošt rozajansk‘ p•sanj•‘ del prof. Han Steenwijk. Usare la forza della maggioranza per adottare un certo tipo di scrittura è una forzatura, prima di adottare una grafia bisogna informarsi, bisogna seguire gli studi realizzati, avere dei consigli dai linguisti, da persone che studiano le lingue slave. Se qualcuno vuole creare un tipo di scrittura che è simile all'italiano sicuramente è fuori strada. A Resia si è voluto cambiare perché la maggioranza, pensando di accontentare la gente, ha voluto imporre una sua grafia. Noi come minoranza eravamo contrari e siamo ancora contrari. Avevamo una grafia proposta dai linguisti e volevamo che questa rimanesse», fa sapere Nevio Madotto, capogruppo di opposizione nel consiglio comunale di Resia.
Secondo Madotto «un certo malcontento è dimostrato dal fatto che le nuove tabelle sono state già imbrattate, questo vuol dire che parte della popolazione non è favorevole a questo tipo di grafia. Lo abbiamo detto a chiare lettere anche nel consiglio comunale, a suo tempo svolto: faremo tutto il possibile per mettere da parte questa nuova grafia».
Si tratta, allora, di denunciare l’incresciosa situazione agli uffici regionali competenti e al Comitato paritetico per la minoranza slovena.