L’invito suonava «Vieni a vivere in montagna», ma per quanto riguarda le Valli del Natisone è stato percepito più come «Vieni a…. lavorare in montagna»! L’iniziativa, messa in atto dalla cooperativa Cramârs di Tolmezzo e finanziata dalla fondazione Friuli, punta a trovare nuovi residenti per i comuni delle terre alte. Ma a giudicare dai primi esiti, in particolare quelli nei comuni di Savogna e Stregna, gli unici della Slavia insieme a Resia che hanno aderito all’iniziativa, più che la prospettiva di una residenzialità in un ambiente più salubre e naturale, a colpire il pubblico sono state le potenzialità imprenditoriali che la gente di fuori vede nella Benecia. Già, perché tra la ventina di persone che sabato 9 e domenica 10 settembre sono arrivate a visitare i due comuni valligiani aderendo all’invito di Cramârs, molti sono quelli che hanno un preciso progetto imprenditoriale, che vorrebbero realizzare proprio nelle Valli del Natisone.
C’è ad esempio Valentina Lazzarini, 33 anni, di Trieste che vorrebbe impiantare un allevamento di animali da carne da allevare al pascolo. «Già ho un allevamento di animali da compagnia a Trieste – ci racconta – ma ora mi sento pronta per affrontare questa nuova iniziativa. È una scelta esistenziale radicale, vorrei vivere e lavorare a contatto con la natura e con gli animali. Punto ad allevare bovini di razza autoctona. Ho conosciuto le Valli del Natisone in occasione di una lezione di tosatura delle pecore sulle pendici del Matajur e mi sono innamorata di questo ambiente meraviglioso». Anche la pluralità culturale della nostra terra risulta un elemento attrattivo: «Da triestina per me è del tutto naturale la presenza della comunità slovena. Ma qui ho la percezione di poterla vivere con più intensità e partecipazione».
«Sono friulana di Latisana, mi sono laureata in Agraria a Padova e ho sviluppato tutta la mia vita lavorativa lì – ci spiega Claudia Pavoni, 67 anni –. Ho lavorato come ispettrice nel settore del biologico e come libera professionista nella gestione del verde. Ora Padova mi sta un po’ stretta e ho deciso di tornare in Friuli. Ho visto su Facebook la pubblicità di questa iniziativa e ho pensato che sarebbe l’ambiente ideale per insediarvi il mio progetto di una attività florovivaistica».
Altri non vogliono esporsi col proprio nome, ma ci spiegano il loro progetto imprenditoriale. C’è per esempio un giovane udinese che ha fatto il corso come guida naturalistica e vede nelle Valli del Natisone l’ambiente ideale per sviluppare questa professione, non solo sul filone naturalistico, ma anche quello storico e culturale. E gli spunti ricevuti durante la visita sulla locale cultura slovena hanno ancora di più rafforzato questa convinzione di trovarsi in un ambiente molto attrattivo e interessante per i visitatori.
Ma non ci sono solo professioni legate alla natura. Un’altra persona di mezza età vorrebbe portare qui la sua attività come sistemista informatico e sviluppatore di siti web. Le notizie ricevute sulla connettività internet, grazie al recente sviluppo della fibra ottica che sarà ulteriormente completato nelle località più remote, portando internet con il segnale radio, vengono giudicate positivamente anche da chi lavora nel settore dell’information technology.
Comunque, come hanno confermato Anna D’Angelo e Gianni Fratte della direzione regionale Lavoro del Friuli-Venezia Giulia, di opportunità di lavoro nelle Valli e nei comuni limitrofi ce ne sono, non solo a livello di iniziative imprenditoriali o di libera professione, ma anche come lavoro dipendente. Lavori manuali, ma anche intellettuali, come ha confermato «in diretta» la banca dati della Regione creata per facilitare l’incontro tra domanda e offerta.
Anche Tatiana Bragalini, sindaco di Savogna, ha raccontato la sua esperienza di imprenditrice. Nata (da madre valligiana) e formatasi in Lombardia, è riuscita a far decollare con successo la sua attività imprenditoriale nel settore dell’informatica.
Da parte sua, il sindaco di Stregna, Luca Postregna, ha evidenziato un’altra opportunità presente sul territorio e che potrebbe essere stimolata dalla Strategia per le aree interne, che porterà 15 milioni di euro di investimenti nelle Valli: mancano imprenditori in grado di offrire servizi di prossimità (da quelli sul versante sociale ai trasporti, come ad esempio gli Ncc). Una delle ipotesi allo studio è, infatti, quella di stimolare la nascita di cooperative di comunità, col duplice vantaggio di dare non solo più servizi, ma anche di creare posti di lavoro in loco invece di appaltarli a ditte fuori dal territorio. (Roberto Pensa)
Na gorskem območju bi prišli še posebej z jasnimi pojmi glede delovne prihodnosti, saj imajo skoraj vsi že izdelano podjetniško zamisel. Tako je bilo slišati v soboto, 9. in nedeljo, 10. septembra, z ust možnostih novih prebivalcev v Nediških dolinah. Prišli so si ogledat občine Sauodnja in Sriednje v okviru projekta »Vieni a vivere in montagna« (v slovenščini »Pridi živet na gorsko območje«), ki ga zadruga Cramârs iz Tolmeča izvaja s podporo fundacije Friuli.
Valentina Lazzarini, ki je stara 33 let in prihaja iz Trsta, bi se na primer v Nediških dolinah rada ukvarjala z živinorejo. Claudia Pavoni, ki je stara 67 let in prihaja iz Latisane, je več let delala v Padovi in bi zdaj rada v Furlaniji odprla vrtnarijo.
Nekateri vidijo v Benečiji pogoje za to, da bi v Benečiji delali kot vodič po naravi, drugi kot razvijalec spletnih strani. Tako je nedavno izboljšanje internetnih storitev s pomočjo optičnega vlakna zagotovo dobra novica.
Kot sta povedala Anna D’Angelo in Gianni Fratte z Direkcije za delo Dežele Furlanije-Julijske krajine, je v Nediških dolinah in sosednjih občinah tudi več možnosti za zaposlitev.
Predstavitvenih dogodkov sta se med drugim udeležila srienski župan Luca Postregna in sauonska županja Tatiana Bragalini. Slednja se je rodila v Lombardiji, kjer šolsko pot tudi zaključila. Kot je sama povedala, se je kasneje preselila v Benečijo, od koder je prišla njena mati. Tukaj je uspešno ustanovila podjetje na področju računalništva.