Višarje, "Nesmislen priziv"_Lussari, "ricorso insensato"

Opozicjiski svetniki na občini Trbiž Enrico Toniutti, Gabriele Moschitz in Marco Lazzarini označujejo za nesmislen priziv, ki ga je občinska uprava predložila na Državni svet v Rimu proti odloku, s katerim je Ministrstvo za kulturne dobrine zaščitilo znamenito romarsko pot na Višarje. Občina in družba Promotur sta iz nje hotela napraviti smučarsko progo. Naleteli sta na odpor občanov in župnije Žabnice. Pobrali so nakaj tišoč podpisov v obrambo romarski poti. Stvar se je rešila s tem, da je Ministrstvo za kulturne dobrine (Soprintendenza v Trstu) zaščitila pot. Občina se ni podala zato se je pritožila na deželno upravno sodišče (Tar), ki pa je potrdilo ministerski odlok.

I consiglieri comunali delle liste civiche «Un’altra Tarvisio» e «Valcanale verde» – Enrico Toniutti, Gabriele Moschitz e Marco Lazzarini – criticano la giunta comunale del capoluogo della Valcanale per l’impugnazione del vincolo ambientale posto sul Sentiero del pellegrino, che porta al santuario del Lussari, dal ministero per i Beni e le attività culturali.

«Riteniamo che la giunta dovrebbe fare il massimo affinché tutti i soggetti competenti si diano da fare per la manutenzione del percorso, per la pulizia del tracciato, per la cura delle cappellette della Via Crucis, la realizzazione di un’adeguata segnaletica, la dotazione di panchine e spazi per sosta e ristoro, lo studio di un’adeguata campagna di promozione e valorizzazione, l’organizzazione di manifestazioni ed eventi di valenza turistica e culturale – scrivono in una nota –. Riteniamo sia infatti indispensabile investire sul sentiero. Percorso d’estate ogni giorno da decine di escursionisti, pellegrini e sportivi esso rappresenta una risorsa eccezionale anche d’inverno, quando è utilizzato da un numero davvero impressionante di sci alpinisti, che poi animano i numerosi esercizi presenti in cima».

Allora «perché riproporre un ricorso già bollato dal giudice (del Tar, ndr) come inopportuno?».  «All’epoca del ricorso al Tar, totalmente incondivisibile e pericoloso per le casse comunali – concludono i tre consiglieri – almeno c’era la motivazione di sostenere il progetto di realizzazione di una pista di sci, anch’esso non sostenibile e dannoso per il sentiero».che poi animano i numerosi esercizi presenti in cima». Allora «perché riproporre un ricorso già bollato dal giudice (del Tar, ndr) come inopportuno?».

«All’epoca del ricorso al Tar, totalmente incondivisibile e pericoloso per le casse comunali – concludono i tre consiglieri – almeno c’era la motivazione di sostenere il progetto di realizzazione di una pista di sci, anch’esso non sostenibile e dannoso per il sentiero».

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