Nelle Valli del Natisone e nel resto della Benecia non siamo affatto all’anno zero del turismo. Ci sono imprenditori di valore, cultura dell’accoglienza, un «saper fare» con l’ospite che ha radici antiche, una reputazione di bontà e genuinità conquistata negli anni soprattutto dalla ristorazione, ma più di recente anche dall’hotellerie.
Serve però un grande balzo in avanti per realizzare un sistema di marketing e di accoglienza che ci metta in pari con i concorrenti e prolunghi la stagione, che oggi vede spesso il tutto esaurito ma solo in una parte dell’estate (per gli hotel) e nel fine settimana per i ristoranti.
Questo in estrema sintesi il parere di ristoratori e gestori dell’albergo diffuso interpellati dal Dom.
Rispetto a questo obiettivo, il piano di sviluppo «Benecia 2028», commissionato dall’Istituto per la cultura slovena rappresenta quanto di meglio si poteva pensare e arriva nel momento giusto e con le corrette modalità di implementazione.
Così il visitatore non si troverà più di fronte a dei «solisti» che, ognuno per conto proprio, cerca di offrire il meglio, ma una orchestra che propone al turista un’opera che tocca tutti i registri sensibili per attrarre anche l’ospite più esigente.
Qui Albergo diffuso: subito «Benecia 2028»
Bisogna crederci: «Il turismo è una risposta a portata di mano per dare un futuro alla nostra montagna». Marzia Ursic, insegnante prestata al turismo, ha iniziato ad occuparsi di albergo diffuso quando ha deciso di ristrutturare i propri immobili a Oblizza per destinarli all’ospitalità turistica, aderendo ad un bando regionale. Oggi è la presidente di «Slow Valley», l’Albergo diffuso Valli del Natisone che ha sede legale a Clodig di Grimacco e che propone in tutto 21 case per le vacanze e un ostello per gruppi (quello di Tribil Superiore, per un massimo di 26 ospiti) scelte con l’ossessione della qualità e la volontà di offrire al turisempre sta una vacanza in piena libertà ma in tutto comfort, entrando in un mondo antico tutto da scoprire. L’anno scorso l’Albergo diffuso ha fatto registrare 4000 presenze. Quest’anno, a fine febbraio, c’erano già oltre mille prenotazioni per l’estate.
«Ho iniziato il mio mandato nel 2018 con un programma ben definito per rafforzare l’Albergo diffuso, soprattutto attraverso una migliore presenza sui social – spiega Ursic –. Il Covid ha sparigliato le carte, ma devo dire che noi abbiamo riassorbito molto bene il colpo. Anzi, abbiamo colto l’occasione per fare passi in avanti riaprendo tempestivamente ogni volta che le autorità ce lo hanno permesso allentando il lockdown. Abbiamo partecipato alle maggiori fiere internazionali del turismo, acquistato pubblicità sui grandi media, realizzato un catalogo delle case che presenta tutto il territorio delle Valli del Natisone e della Regione Friuli Venezia Giulia. La nostra risorsa più importante rimane il passaparola: abbiamo case belle, con uno standard medio alto di qualità, inserite in contesti molto gradevoli per il turista. Il Castello di Ahrensperg, poi, è una ciliegina sulla torta anche grazie all’ospitalità del padrone di casa, sempre pronto a raccontare la storia di quel sito archeologico».
I problemi di certo non mancano: «Il nostro business è complesso perché la dislocazione degli alloggi in diverse valli pone problemi organizzativi di accoglienza, gestione e informazione dell’ospite – evidenzia la presidente –. Il nostro territorio non è coperto uniformemente di servizi, non ha un ufficio informazioni sufficientemente forte per affrontare le esigenze del turismo moderno perché l’ospite vuole occupare il suo tempo con una molteplicità di attività e proposte ». Per questo il progetto Benecia 2028, coordinato dall’Istituto per la cultura slovena, arriva nel momento giusto, affrontando i temi più importanti nel modo corretto: «La fidelizzazione dei clienti e il coprire i momenti morti della stagione turistica sono temi essenziali – spiega Ursic –. Abbiamo il tutto esaurito l’estate, meteo permettendo, anche nel periodo di Capodanno e un buon movimento anche nei weekend di autunno e primavera, ma il resto dell’anno langue. Nei mesi scorsi abbiamo portato a compimento la riorganizzazione della nostra segreteria e già ora viviamo un potenziamento grazie alla accoglienza di gruppi organizzati nell’ostello di Tribil Superiore. Ridiverso. spetto ad altri alberghi diffusi questo è un nostro valore aggiunto, situato all’incrocio di diversi sentieri (l’Alpe Adria Trail, il Sentiero della Pace, il Sentiero Italia, il Cammino Celeste…). Nel 2018 l’Ostello ha raggiunto 800 presenze, scese poi per il Covid ma risalite lo scorso anno al migliaio».
Ursic spiega perché si attende moltissimo dal piano Benecia 2028: «L’obiettivo è aumentare le presenze in tutto il territorio e per tutte le forme di accoglienza creando finalmente un sistema turistico moderno. Lo chiedevo da anni a Promoturismo e l’Istituto per la cultura slovena ha colto appieno le esigenze del territorio. Quando ho assistito alla presentazione del 2028 mi veniva da piangere per l’emozione di sentire che avevo qualcuno al mio fianco nella modernizzazione del nostro territorio. Abbiamo bisogno di un progetto chiaro ed efficace, di persone formate e di un ufficio di accoglienza turistica all’altezza sul territorio: ed è proprio questo che offre questo progetto. Ogni volta che riguardo quelle slide introduttive, mi impressiono per la professionalità, lo spessore, la serietà, l’interesse a favore del territorio ». Ursic, «a fin di bene», si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa: «Purtroppo ogni tanto capita che qualche ente locale o associazione non creda abbastanza nel futuro turistico della nostra terra – spiega –. Il Comune di Grimacco ultimamente ha deliberato l’uscita dalla nostra cooperativa dove occupava il posto di comune capofila. Mi sono state date delle motivazioni burocratiche che però a mio avviso non reggono, visto che nella compagine societaria abbiamo anche i comuni di Stregna e Drenchia, molto attivi e partecipi. Se chiudesse l’Albergo diffuso finiremmo di vedere gente fare da turista nelle valli».
Ursic invece plaude alla Regione per due scelte importantissime: «La prima è il voucher TUresta in FVG, un bonus di 80 euro nelle nostre zone di svantaggio economico, per chi prenota almeno tre pernottamenti. Questo ha incentivato molto il turismo locale. La seconda è il bando aperto e in attesa di regolamento esecutivo per l’allargamento e la creazione di nuovi Alberghi diffusi, che finalmente offre ai proprietari (privati ed enti pubblici) di case percentuali molto alte di copertura delle spese dei lavori di ristrutturazione e di acquisto dell’arredamento». (R. P.)