Velika noč ima v vaseh Nediških dolin stare in bogate navade. Adna izmed narlieuših je parpravjanje galobice. Cecilia Banchig, ki se je rodila v Landarje in je sada doma v Ščiglah, nam je poviedala: »Tenčas, seviede, niesmo imiel’ velikonočnih jajc iz čokolade. Mama nam je spekla galobice. Ankrat tud’ kakuoših jajc nie bluo dost, zatuo, kàr niesmo imiel’ jajc, smo v galobico ložli oreh. Tista je bla za nas “sorpresa”, al’ bomo ušafal’ ice al’ oreh. Tist, ki je ušafu ice, je biu narbuj veseu.« Na Veliko saboto so jo nesli na žegnanco kupe z gubanco, fujačo, kruham, kuhanim salamam, kuhanimi jajcami, soljo an otrobami za žvino.
De bi nardili galobico muoramo narpriet nardit testuo.
Nucamo: 6 jajc, 200 gr. cukerja, 50 gr. masla, malo manj ku 50 gr. fece (lievito di birra), 1 taco mleka, moko, vanilijo in malo žganja, olub limona.
Umiešamo kupe čarnjak jajc s cukerjan, raztopjenin maslan, zbutanin beljakan jajc an zribanin olubjan limona. Potlè dodamo feco arzstajeno v mleku, vanilijo in nomalo žganja.
Na koncu dodamo moko, takuo de testuo rata elastično. Pokrijemo use z ‘no culo an počakamo ‘no uro an pu/dvie, de testuo zraste.
1. Kàr je testuo parpravljeno, odriežemo ‘an koščič testa an ga arztegnimo z valižan.
2. V sred arztagnienega testa položmo ice an ga pokrijemo s testan.
3. Mala balca testa bo glava galobice. Denemo jo na pokrito ice. Nato vdielamo kljunček.
4. S parsti zavimo mali košščič testa takuo, de nardmo ‘no dugo varčico.
5. Ovimo varčico iz testa okuole glave naše galobice, ku če bi biu »šal«.
6. S škarjami uriežemo odpart kljunček. Za oči ložimo dvie balci popra.
7. S škarjami uriežemo rep (ku na sliki) in testuo okuole an okuole, de bi oblikovali peresa.
8. V kljunček utaknemo palčičo, de nardimo prestor, za vejco ojke, kàr bo galobica že pečena.
9. Denemo v že 180° gorko peč (foran) in galobico pečemo parbližno pu ure.
Le Valli del Natisone hanno per la Pasqua tradizioni molto belle e molto antiche. Una delle più belle è sicuramente la preparazione della «galobica», ovvero della colombina. Cecilia Banchig, nata ad Antro e di casa a Cicigolis ha raccontato al Dom: «Quando ero piccola naturalmente non avevamo le uova di cioccolato. La mamma, però, ci faceva le colombine. Anche le uova di gallina erano preziose, per cui quando mancavano, si mettevano le noci. E per noi la ‘sorpresa’ consisteva proprio in questo: avremmo trovato un uovo o la noce? Chi trovava l’uovo era il più contento». Il Sabato santo si portava la colombina a benedire insieme alla focaccia, alla gubana, al pane, al salame, alle uova sode, al sale e alla crusca per gli animali.
Ricetta della «galobica».
Pasta
Ingredienti: 6 uova, 200 gr. di zucchero 50 gr. di burro, poco meno di 50 gr. di lievito di birra, 1 bicchiere di latte, farina, vaniglia, un po’di grappa, scorza di limone.
Mischiamo insieme il rosso dell’uovo con lo zucchero, il burro sciolto, le chiare montate a neve e la scorza grattugiata del limone. Aggiungiamo il lievito sciolto nel latte tiepido, la vaniglia e un po’ di grappa. Alla fine aggiungiamo la farina, in modo che la pasta diventi elastica. Copriamo con un panno e facciamo lievitare per un’ora e mezzo/due.
1. Quando la pasta è pronta, ne tagliamo un pezzettino e lo stendiamo con il matterello.
2. Al centro della pasta tirata mettiamo un uovo di dimensioni non troppo grande e copriamo in modo che i due estremi combacino.
3. Con un pezzettino di pasta facciamo una pallina che sarà la testa della colombina. La appoggiamo in corrispondenza dell’uovo coperto. Con le dita diamo forma al becco.
4. Facciamo con la pasta una cordicella di pasta.
5. Mettiamo la cordicella intorno alla testa della nostra colombina, come se fosse una sciarpetta.
6. Per fare gli occhi mettiamo due grani di pepe.
7. Con le forbici diamo la forma alla coda e tagliamo la pasta intorno, intorno per dare la forma alle piume.
8. Nel beccuccio mettiamo uno stuzzicadenti, in modo che si formi il forellino in cui, a cottura ultimata, metteremo il ramo d’ulivo.
9. Mettiamo la colombina nel forno già caldo e facciamo cuocere per circa mezzora a 180°.