Ovčja vas ima novo lipo_Valbruna ha un nuovo tiglio

Sabato, 21 agosto, la comunità di Valbruna/Ovčja vas ha ritrovato il suo tiglio, che è stato ripiantato e benedetto su uno spiazzo erboso all’esterno della chiesa della Ss. Trinità.

Come ricordato dal parroco della Collaborazione pastorale di Tarvisio, don Alan Iacoponi, il tiglio del paese mancava da diverso tempo. Quello vecchio, infatti, era stato tagliato una quindicina d’anni fa, nella ristrutturazione della vicina chiesa. Davanti al suo collaboratore, padre Gabriel Msuya, al sindaco di Malborghetto-Valbruna, Boris Preschern, a una rappresentanza del Corpo pompieri volontari di Valbruna-Freiwillige Feuerwehr Wolfsbach, guidati dal comandante Davide Menis, e allo scrittore Maurizio Bait, ha ricordato che all’epoca la scelta di tagliarlo era stata dovuta a motivi di sicurezza. Le fronde del tiglio erano state potate diverse volte, ma le sue radici, a detta dell’impresa che allora stava curando la ristrutturazione della chiesa, erano troppo esposte a seguito dell’abbassamento del livello del terreno circostante. Rischiavano, inoltre, di raggiungere le fondamenta dell’edificio sacro. Malgrado ripetute richieste in tal senso al defunto parroco di Valbruna, don Mario Gariup, per vari motivi negli anni successivi il tiglio non è stato ripiantato e l’assenza della lipa, Linde, tei,come notato da Maurizio Bait, è stata particolarmente sentita dalla comunità. Del resto, come aveva annotato nel suo libro Valbruna-Ovčja vas don Mario Gariup, a memoria d’uomo un tiglio a Valbruna c’è sempre stato. Prima di trovare posto vicino alla chiesa, a metà XIX secolo era collocato nella piazza del paese.

Se il sindaco Preschern ha espresso l’auspicio di una comunità paesana che vi si ritrovi unita, Menis, il comandante dei Pompieri volontari che hanno piantumato il nuovo giovane tiglio, ha rimarcato l’impegno della comunità e del suo sodalizio nel mantenimento delle tradizioni.

Don Iacoponi ha tenuto a precisare di avere presto constatato come la necessità di ripiantare un tiglio, una lipa, fosse molto sentita dalla comunità valbrunese. Un suo membro aveva subito avanzato la richiesta di ripiantarlo nei pressi della chiesa o della canonica già al momento del suo arrivo in Valcanale, un paio d’anni fa. Trascorso il necessario tempo di ambientarsi, ha colto l’occasione quando a proporglielo un’altra volta è stata la valbrunese Giulia Kandutsch, che ha donato la pianta.

All’ombra del tiglio, ha ricordato ancora ai presenti don Iacoponi prima di benedire il nuovo albero, come in molte altre località della Slavia, della Slovenia e del mondo slavo in generale (ma anche della zona bilingue della Carinzia di cui la Valcanale per secoli ha fatto parte ndr.), la comunità in passato si è riunita per prendere le proprie decisioni. E almeno fino al XIX secolo, in occasione del žegen, la festa patronale, dopo la Messa sotto le sue fronde si cantavano i vecchi canti nel locale dialetto sloveno zegliano, di cui qualche pubblicazione forse ancora conserva i testi. (l. l.)

V soboto, 21. avgusta, so v Ovčji vasi posadili novo, mlado lipo blizu cerkve Svete Trojice. Staro lipo, ki je svojčas stala blizu cerkve, so posekali pred približno petnajstimi leti iz varnostnih razlogov, sicer ko so cerkev obnovili. Župnik Pastoralnega sodelovanja Trbiž, Alan Iacoponi, je prisotnim razložil, da so se nanj v Ovčji vasi po njegovem prihodu pred dvema letoma že večkrat obrnili s prošnjo, da bi posadili novo lipo. Potreba, ki jo je izrazila skupnost, je tako bila močna. Nek Ovčan je posaditev nove lipe predlagal že tik po njegovi preselitvi v Kanalsko dolino; on je pa prošnjo sprejel le ob drugem poskusu, oziroma takrat, ko se je udomačil. Takrat je posaditev lipe predlagala Ovčanka Giulia Kandutsch, ki je novo drevo tudi podarila.

Med prisotnimi na blagoslov nove lipe so bili tudi naborješko-oški župan, Boris Preschern, vikar p. Gabriel Msuya, pisatelj Maurizio Bait ter predstavniki Prostovoljnega gasilskega društva Ovčja vas s poveljnikom Davide Menis na čelu. Kot v raznih krajih v Benečiji, Sloveniji in po slovanskem svetu na splošno, je gospod Iacoponi spomnil prisotne ob tej priliki, je nekoč pod lipo tudi v Ovčji vasi skupnost sprejela pomembne odločitve. Do 19. stoletja so pod lipo tudi Ovčani peli v slovenskem ziljskem narečju ob vaškem žegnu, kot še v Ukvah in Žabnicah.

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