Necessario un Gect tra Slavia e Posočje_Evropsko združenje za sodelovanje

gectConcludendo il sesto incontro plenario degli amministratori della fascia confinaria italo-slovena, tenutosi a Bovec sabato 18 gennaio, Zdravko Likar, prefetto di Tolmin e instancabile motore della collaborazione transfrontaliera, ha posto con forza l’esigenza di costituzione anche in quest’area di un Gruppo europeo di collaborazione territoriale (Gect). «Nel goriziano è già operativo, Trieste e Muggia lo stanno costituendo con Capodistria, Isola e Pirano. Possibile che noi siamo ancora una volta gli ultimi?», ha chiesto. Sul versante sloveno la proposta ha trovato terreno fertile, tant’è che sarà discussa già il 3 febbraio nella riunione del «Posoški kolegij», il tavolo che riunisce i tre comuni e le altre istituzioni più importanti dell’alta valle dell’Isonzo. C’è da attendersi che il progetto, del quale si era parlato già anni fa, venga riproposto ai comuni dirimpettai in Italia. Nel 2010 si riscontrò l’interesse di Lusevera, Pulfero, San Pietro al Natisone e Taipana. Il comune di Drenchia sostenne l’idea con una mozione unanime del consiglio comunale e portò a un incontro a Solarie anche i sindaci di Cividale, Tolmin e Kobarid. Il Gect è lo strumento dell’Unione Europea che istituzionalizza la collaborazione tranfrontaliera degli Stati membri. Potrebbe davvero rappresentare una svolta per la Slavia attraverso un rapporto diretto e costante con un territorio, il Posočje, molto dinamico e innovativo, in primo luogo nel settore del turismo. Quanto questo rapporto sia fondamentale in funzione della rinascita delle Valli del Natisone e del Torre si è visto proprio all’incontro di Bovec, dove gli amministratori della parte italiana non hanno brillato. Si sono registrati solo brevi interventi sull’elettrodotto Okroglo-Udine dei sindaci di Grimacco, Eliana Fabello, di San Pietro al Natisone, Tiziano Manzini, del vicesindaco di Stregna, Augusto Crisetig, e del consigliere provinciale Fabrizio Dorbolò, nonché quello sul centenario della prima guerra mondiale del sindaco di Savogna, Germano Cendou, ma le proposte sono mancate. Nelle settimane precedenti diversi amministratori avevano manifestato l’esigenza di un incontro preliminare a livello di Comunità montana del Torre, Natisone e Collio. Non avendo riscontro, il Comune di Drenchia (e a titolo persoanle il sindaco di Taipana, Elio Berra) hanno deciso di disertare la tavola rotonda e di partecipare solo al 44° incontro di inizio anno degli sloveni del Posočje e della provincia di Udine. Per fortuna, la carenza del livello comunale è stato compensato dalla forte presenza della Regione, con il vicepresidente del Consiglio regionale, Igor Gabrovec, il consigliere capogruppo del Pd, Cristiano Shaurli, e i tecnici Manlio Petris, direttore dell’agenzia Promotur, per il turismo invernale, e Roberto Piccini, della direzione dei programmi europei. Shaurli ha spiegato che la presenza alla riunione di autorevoli esponenti politici e di funzionari regionali indica la volontà di rendere questi incontri ancora più concreti e fruttuosi. Fin dall’intervento di saluto, Gabrovec ha indicato la linea sui temi in discussione: fronte compatto contro l’elettrodotto, forte rilancio del turismo, progetti europei davvero focalizzati sull’area confinaria e centenario della prima guerra mondiale senza retorica, ponendo l’accento sulle vittime e sul concetto che ogni guerra è sempre una catastrofe. Quattro, infatti, erano i punti all’ordine del giorno. L’elettrodotto Okroglo-Udine, sul quale ha relazionato il sindaco di Tolmin, Uroš Brežan; la forzata inattività del polo sciistico del Canin, del quale ha trattato il sindaco di Bovec, Siniša Germovšek; i nuovi progetti europei, dei quali ha parlato Almira Pirih, direttrice del «Posoški razvojni center»; il centenario della prima guerra mondiale, le cui celebrazioni sono state illustrate dal prefetto Likar e dal segretario del ministero sloveno della Cultura, Silvester Gaberšček. L’esito della riunione è racchiuso nelle quattro mozioni approvate all’unanimità. 1. «Facciamo appello ai Governi della Repubblica Italiana e della Repubblica di Slovenia, affinché ricerchino, qualora fosse necessario garantire il collegamento energetico tra la Slovenia e l’Italia, una soluzione alternativa, che eviti di coinvolgere il territorio dell’Alto Isonzo, della Slavia Friulana e di Cividale, città tutelata dall’Unesco». 2. «Nella soluzione delle problematiche del polo sciistico del Canin i partner di entrambi i versanti della montagna devono recitare un parte attiva e collaborare intensamente al rinnovamento del polo sul versante sloveno e alla riattivazione degli impianti esistenti». 3. «Ci impegnamo tutti a collaborare nei progetti transfrontalieri. Il Governo della Repubblica di Slovenia si impegni, affinché trovi spazio il fondo per i piccoli progetti transfrontalieri». 4. «Nel centenario della prima guerra mondiale, ci impegnamo unitariamente, mano nella mano, a collaborare nelle celebrazioni e nelle altre manifestazioni nella valle dell’Isonzo e in Friuli Venezia Giulia». Alla riunione, alla quale hanno preso parte sindaci e altri rappresentanti di quasi tutti i comuni della fascia confinaria italiana e slovena – è stata notata l’assenza di Drenchia, Cividale e Resia –, sono intervenuti, oltre alle autorità già citate, il segretario di Stato dell’Ufficio per gli sloveni d’oltreconfine e nel mondo, Boris Jesih, e il deputato Danijel Krivec.

Na sestanku 18. januarja v Bovcu, so upravitelji Posočja in obmejnega pasu Videnske pokrajine razpravljali tudi o Evropsekm združenju za teritorialno sodelovanje (Gect) med Benečijo in Posočje. Tovrstno združenje je že dal dobre rezultate na Goriškem. To bi bilo zelo pomembno tudi za območje Benečije, saj sodelovanje s Posočjem postane čim več nujno za občine Nediških dolin. Upravitelji iz POsočja in iz Benečije so v Bovcu soglašno sprejeli štiri sklepe. 1. »Pozivamo vladi Republike Slovenije in Republike Italije, da v kolikor je z vidika energetske oskarbe povezava med Slovenijo in Furlanijo Julijsko krajino potrebna, za to najdeta alternativno rešitev, ki se bo izognila Gornjemu Posočju, Benečiji ter z Unescom zaščitenemu Čedadu.« 2. »Pri reševanju problematike smučišča Kanin morajo partneri na obeh straneh gore odigrati aktivno vlogo in intenzivno sodelovati pri prenovi smučišča Kanin in ponovnem zagonu obstaječih naprav.« 3. »Vsi se zavezujemo, da bomo sodelovali pri čezmejnih projektih. Vlada Republike Slovenije naj si prizadeva, da svoje mesto dobi tudi slakd malih čezmejnih projektov.« 4. »Ob stoti obletnici prve svetovne vojne bomo združno z roko v roki sodelovali pri spominskih slovesnostih in drugih prireditvah v Posočju in Furlaniji Julijski krajini.« Na sestanku, ki so se ga udeležili župani in drugi predstavniki skorja vseh obmejnih občin – zabeležili pa so odsotnost Dreke, Čedada in Rezije – so bili prisotni tudi podpredsenik deželnega sveta Furlanije Julijske krajine, Igor Gabrovec, deželni svetnik Cristiano Shaurli, državni sekretar v Uradu za Slovence v zamejstvu in po svetu, Boris Jesih, in poslanec Danijel Krivec.

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