Da qualche anno a questa parte a Villanova delle Grotte/Zavarh la festa dell’Assunzione di Maria/Sveta Marija Avosneca si svolge nel segno di dinamiche di paese piuttosto colorite. Quest’anno, però, si è giunti a un punto di non ritorno. O forse di ritorno all’indietro.
Sono passati oltre trent’anni, infatti, da quei periodi in cui le forze dell’ordine avevano per l’ultima volta chiamato a rapporto i sacerdoti della Slavia. Certo, le circostanze erano del tutto diverse, perché avevano contestato ai sacerdoti di Montemaggiore e Tercimonte, Pasquale Guion e Natalino Zuanella, lo svolgimento delle tradizionali rogazioni di San Marco senza autorizzazione, richiamandosi a una legge del periodo fascista.
I carabinieri, però, a Villanova sono arrivati anche il 15 agosto del 2024. In vista della Festa dell’Assunta, l’amministrazione comunale di Lusevera/ Bardo, guidata dal sindaco Mauro Pinosa, ha emesso un’ordinanza per vietare la processione a Villanova delle Grotte al mattino subito dopo la Messa, per permetterla invece dalle 14.30 e per istituire un senso unico di marcia e la chiusura alla circolazione della piazza della chiesa. L’ordinanza sarebbe stata conseguente a un’espressa richiesta degli organizzatori della festa dell’Assunta. All’orario in cui termina la Messa, infatti, il traffico in paese sarebbe congestionato a causa delle auto e dai partecipanti alla sagra e alla Marcia in ricordo del già sindaco Franco Negro.
Al termine della Messa del mattino, non essendo permesso andare in processione, il parroco Renzo Calligaro ha proposto ai fedeli presenti di andare in cimitero senza statua, per fare una preghiera per i defunti di Villanova.
Davanti alla porta della chiesa, però, si è trovato ad aspettarlo i carabinieri, che l’hanno fermato per chiedergli le generalità e verificare con il comando se il sacerdote potesse effettivamente andare a pregare in cimitero.
Il benestare è arrivato, e don Calligaro e i fedeli si sono recati al cimitero per la preghiera. Fino a qualche anno prima della pandemia di coronavirus la processione con la statua della Madonna, portata dai paesani di Villanova, si svolgeva come in molte altre analoghe feste religiose della zona nel pomeriggio dopo i vesperi, con la riproposizione di antichi canti e forme di devozione.
Dopo il venire meno delle restrizioni, nell’agosto del 2023 don Calligaro ha riproposto lo svolgimento della processione dopo la Messa, come aveva già fatto nel 2019.
La notizia dei carabinieri in chiesa a Villanova, intanto, ha già fatto il giro dei media in Italia e non solo.
Il sindaco Pinosa chiama in ballo presunti rapporti di don Calligaro con l’opposizione in consiglio comunale e un fantomatico fronte filosloveno. D’altra parte, dall’opposizione in consiglio comunale il contendente di Pinosa alle ultime elezioni comunali, Igor Cerno, stigmatizza l’accaduto ritenendo che non porterà a nulla di buono. E notando come l’amministrazione sia molto poco collaborativa, se non ostacolante, rispetto a molte iniziative portate avanti sul territorio.
In questa bizzarra e triste situazione ricompare la categoria «filosloveno». Inutile ricordare che la Slovenia fa parte della comune casa europea dal 2004. In una valle dove molti cittadini italiani parlano un dialetto dello sloveno, come i loro antenati già da oltre un millennio, difficilmente possono esserci persone per cui vale l’aggettivo contrario – che è «slovenofobo», ossia qualcuno o qualcosa che ha paura rispetto alla Slovenia.
Abusare la parola «filosloveno» poco aiuta a creare coesione tra gli abitanti che ancora restano radicati sul territorio di Lusevera. (Luciano Lister)