Na Matajurju »Gira« 2020 ne bo_«Giro» 2020, niente tappa sul Matajur

Ormai è certo che il Giro d’Italia nel maggio 2020, quattro anni dopo il grande successo del passaggio della corsa rosa nel 2016, farà ritorno nelle Valli del Natisone. L’euforia è, però, smorzata dalla voce – ma ormai anche questa sembra una certezza – secondo la quale salterebbe l’arrivo di tappa sul Matajur, in località Laze, nei pressi del rifugio Pelizzo. Di più. Il nuovo tracciato della tappa, che avrebbe dovuto essere quella «delle Valli», il Matajur non lo sfiorerebbe nemmeno e non interesserebbe il territorio dei comuni di Savogna, Grimacco e Drenchia. Niente di ufficiale ancora, ma il sindaco di Savogna, Germano Cendou, sembra aver riposto nel cassetto ogni speranza dopo la comunicazione dell’annullamento del sopralluogo da parte degli organizzatori in calendario per l’1 ottobre, che sarebbe dovuto essere quello risolutivo, dopo la lunga serie dei precedenti.

La delusione degli appassionati di ciclismo, oltre che della popolazione locale, è cocente. In molti già pregustavano, infatti, la scalata del Matajur e l’arrivo in quota per godere in prima assoluta di uno spettacolo davvero strepitoso. Basta consultare i blog specializzati per capire l’attesa che c’era – e ancora c’è – per l’arrivo a quota 1300 sul livello del mare al termine di una difficile salita. Tra l’altro con la previsione di decine di migliaia di tifosi provenienti dalla Slovenia a sostenere i propri beniamini Primož Roglič e Tadej Pogačar, freschi trionfatori della «Vuelta», il Giro di Spagna, ed entrambi attesi protagonisti al Giro del 2020.

Secondo quanto è trapelato, l’eliminazione del Matajur dal ventaglio di possibili arrivi di tappa, sarebbe dovuta all’insufficienza di spazi nella zona di arrivo e a eccessivi rischi in caso di maltempo. Ma gli appassionati del Giro non credono in queste motivazioni, anche in considerazione del fatto che è dato per confermato un arrivo di frazione nel 2021 nientemeno che sul Lussari, dove gli spazi sono molto più angusti e c’è addirittura una strada da costruire. Così fiorisce tutta una serie di voci, che sussurrano di pressioni sull’organizzazione, affinché il traguardo di tappa venga spostato a Cividale. Questo magari accontenterebbe le voglie di protagonismo e centralità della città ducale, ma priverebbe i fan del pedale di uno spettacolo sportivo di prim’ordine. Del resto, tutti ricordano, che quattro anni fa l’arrivo in via Perusini non fu all’altezza di quanto visto durante la giornata sui saliscendi delle valli del Natisone e del Torre.

Il Giro d’Italia 2020 partirà sabato, 9 maggio, da Budapest, capitale dell’Ungheria, con una cronometro individuale di 9,5 km. Nel paese magiaro si correranno altre due tappe, entrambe destinate ai velocisti. La carovana dovrebbe spostarsi quindi in Sicilia per tre tappe, con un probabile arrivo in quota sull’Etna, quindi la corsa rosa dovrebbe continuare in Calabria e Puglia e risalire la penisola dal versante adriatico, con una possibile cronometro ad Ortona e poi il passaggio in Romagna. La fase decisiva dovrebbe iniziare in Friuli. Sabato, 23 maggio – o domenica 25 – si dovrebbe correre la Rivolto-San Daniele e domenica 24 – o lunedì 25 – la tappa che partirà da Udine e interesserà le Valli del Natisone, limitatamente ai comuini di Pulfero, San Pietro al Natisone, San Leonardo, Stregna e Prepotto, in quanto il nuovo percorso dovrebbe salire a Castelmonte.

Il santuario mariano potrebbe rappresentare anche un’alternativa all’arrivo a Cividale. Ma, come detto, i giochi sembrano fatti. (Ezio Gosgnach)

Po štirih letih bodo Nediške doline maja prihodnjega leta spet prizorišče kolesarske dirke po Italiji. Navdušenje je pa dokaj pokvarila napoved, da Matajur ne bo etapni cilj, kakor je do nedavno kazalo. Po vsej verjetnosti bo etapa končala v Čedadu, kar ji bo odvzelo precej čara, športne pomembnosti in seveda »beneškega« duha. Sušlja se, da je do takega razpleta priško zaradi zakulisnih iger.

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