L’Unione dei comuni (Uti) della Slavia non si può fare perché Cividale e Tarcento non ci vogliono stare. L’assessore regionale alle Autonomie locali, Paolo Panontin (nella foto), e il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Cristiano Shaurli, hanno spento le speranze di alcune amministrazioni comunali delle valli del Natisone e del Torre nell’incontro pubblico sulla riforma degli enti locali tenutosi a Manzano su iniziativa del locale circolo del Partito democratico. È stato il sindaco di Savogna, Germano Cendou, a esporre il documento, redatto assieme ai sindaci di Stregna e Drenchia, con la proposta che la nuova unione comprendesse lo stesso ambito ora amministrato dalla Comunità montana Torre, Natisone e Collio, perché sotto il profilo territoriale, economico, sociale ed etnico-linguistico più omogeno dell’ambito socio assistenziale cividalese, comprendente 17 comuni e oltre cinquantamila residenti, indicato dalla Giunta regionale. Shaurli ha affermato di essere d’accordo con questa proposta, ma la nascita di tale Unione sarebbe pregiudicata dal niet dei comuni più grossi, che hanno fatto sapere preventivamente di voler chiedere il passaggio all’Unione contermine, nel caso la Giunta si fosse orientata per quella soluzione. Panontin ha, infatti, evidenziato la linea dell’amministrazione regionale di costituire enti di dimensioni maggiori per assicurare anche ai comuni più piccoli, che attualmente risentono della diminuzione di fondi pubblici, i servizi necessari a ogni cittadino. Insieme a Shaurli ha detto di ritenere che, allo stato delle cose, la più efficace risposta ai problemi dei Comuni montani nei quali è ricosciuta la presenza della minoranza slovena sarebbe la costituzione di un subambito delle Valli del Natisone all’interno della prevista Uti cividalese. La Regione, a detta dei due, sarebbe pronta a dare a questi subambiti un ruolo maggiore rispetto a quello previsto attualmente dalla legge. Panontin ha accolto, infine, l’invito di Cendou, a nome di tutti i colleghi del territorio, a intervenire a un incontro pubblico sulla riforma da tenere nelle Valli del Natisone. A manzano erano presenti anche Luca Postregna di Stregna e Mariano Zufferli di San Pietro al Natisone nonché il vicesindaco di Drenchia, Michele Qualizza.
Do beneške medobčinske unije ne bo prišlo, ker ji nasprotujejo večje furlanske občine kakor sta Čedad in Čenta. Zato bi bila takšna unija po številu prebivalcev premajhna in je od vsega začetka namem Dežele, da ustanovi večje uprave. Tako sta povedala deželni odbornik za lokalne avtonomije Paolo Panontin (na fotografiji) in načelnik svetniške skupine Demokratske stranke v Deželnem svetu FJK Cristiano Saurli na srečanju o reformi lokalne samouprave, ki je potekalo na Manzanu na pobudo domačega krožka PD. Oba sta občinam v Nediških dolinah ponudila “podunijo” ali “podomčje”. Panontin pa je sprejel vabilo županov na javno srečanja o reformi, ki naj bi potekalo v Špietru.