«Conosco le difficoltà dell'Istituto con insegnamento bilingue di San Pietro al Natisone e l'amministrazione regionale continuerà a sostenerlo. Va dato merito al mio predecessore, l'assessore Molinaro, di aver fatto il possibile per accompagnare, anche in tempi difficili per il bilancio della Regione, questa scuola in cui crediamo molto. Nello stesso modo riponiamo grande rispetto e aspettative per il lavoro della commissione paritetica Friuli Venezia Giulia-Slovenia che il 26 gennaio si insedierà in sessione plenaria a Trieste». Lo ha affermato l'assessore regionale alla Cultura Elio De Anna portando il suo saluto e quello del presidente della Regione Renzo Tondo alla platea degli sloveni della Val Canale, di Resia, delle Valli del Torre e del Natisone, riuniti a Cividale per il «Dan emigranta», il tradizionale evento politico e culturale che rappresenta anche l'occasione di bilancio per le politiche culturali e sociali della minoranza slovena della provincia di Udine e che quest'anno, in una chiesa di San Francesco trasformata in studio radiofonico, si è arricchito con collegamenti ed interviste in diretta con i protagonisti dei principali eventi che hanno caratterizzato la vita della Benecia.
Due i temi nodali: il futuro dell'istituto scolastico statale bilingue di San Pietro al Natisone che nel 2010 è stato oggetto di un trasferimento di sede, tanto che l'intervento introduttivo a nome delle associazioni è stato affidato proprio ad un insegnante della scuola bilingue, Miriam Simiz, e la fruibilità delle trasmissioni televisive in sloveno nella provincia di Udine . De Anna ha ribadito l'importanza della trasmissione dei valori che fondano il carattere multilinguistico del Friuli-Venezia Giulia e quindi anche l'autonomia statutaria della Regione. In questa direzione va anche il riconoscimento da parte dell'amministrazione regionale dell'Istituto per la cultura slovena di San Pietro al Natisone come ente di primaria importanza, fatto per il quale la comunità della Benecia ha tributato un aperto ringraziamento alla Regione .
«L'inglese è importante come lingua della globalizzazione — ha ricordato De Anna — ma è importante anche sostenere l'istruzione nelle lingue della nostra regione come segno di un'offerta didattica e di un'educazione di respiro europeo che vive il localismo come un'eccellenza e non come un campanile, non nell'ottica dell'esclusione o peggio dell'assimilazione, ma come aspirazione ad una vera Europa dei popoli». L'aspirazione, secondo De Anna, che si è definito «un pordenonese di lingua friulana», deve essere rivolta ad una «globalizzazione locale».
Tanti i rappresentanti delle istituzioni, gli esponenti del mondo politico, economico e culturale e gli amministratori di tutta la fascia confinaria intervenuti. Il «Dan emigranta» 2011, in cui si sono esibiti molti gruppi musicali e solisti, si è concluso con la rappresentazione teatrale «Lena iz Tapoluovega» a firma di Giorgio Banchig. Il testo teatrale si è basato su una ricerca storica di Giovanni Maria Del Basso che ha fatto luce su un presunto infanticidio accaduto a Topolò nel 1720.