La centralina sul Torre come occasione per una rinascita del territorio

 
 
Dalle acque del torrente Torre potrebbe ‘sbocciare’ quella centralina idroelettrica che per vent’anni tutti i sindaci della vallata sognarono come occasione per una rinascita del territorio. E l’idea non pare tanto campata in aria, perché avrebbe anche il sapore di un ritorno ad un passato illustre, quando agli inizi del secolo scorso l’ingegner Malignani realizzò nell’Alta Val Torre quella storica centralina che portò la luce ai lampioni stradali di Udine e che, poco dopo, fu impiegata per azionare il mitico tram bianco, al quale si legano le vicende della borghesia udinese che raggiungeva la Perla del Friuli per i fine settimana.
Quella, peraltro, è storia d’altri tempi. Allora di burocrazia non c’era traccia. Oggi, invece, siamo a riferire di un decennio farcito di domande, di pratiche poco attinenti, di progetti fatti e rifatti, finanche di contrapposizioni approdate alle aule di tribunale, ma della concessione per attivare una centralina sul Torre si era persa traccia, nonostante ne sia ufficialmente destinatario il Comune di Lusevera.
Ma qualcosa pare stia cambiando. Lunedì 20 settembre potrebbe essere ricordato come una data importante. A Pradielis, nel centro Lemgo, il presidente di Agemont, Alberto De Toni, ha ufficializzato che la società, recentemente assunta a espressione diretta della Regione Friuli – Venezia Giulia, affiancherà il Comune per accelerare l’iter, ovvero per ottenere la concessione, associandosi quindi nella realizzazione dell’impianto. In tal senso, De Toni e il sindaco Guido Marchiol hanno sottoscritto un preliminare d’intesa, tra gli applausi del numeroso pubblico intervenuto.

Deli članek / Condividi l’articolo

Facebook
WhatsApp