»Kadar se dva državnika, dva voditelja zadržita na pogovorih na štiri oči bistveno dlje časa, kot je bilo predvideno, sta samo dve možnosti: ali je veliko problemov, pri katerih se razhajata, ali pa je toliko priložnosti, do katerih se strinjata« je povedal predsednik Borut Pahor po današnjem srečanju s predsednikom Napolitanom na državniškem obisku v Rimu. »Z velikim zadovoljstvom ugotavljam, da s predsednikom Napolitanom deliva skorajda enaka stališča glede priložnosti, ki zadevajo poglobitev medsebojnega gospodarskega, političnega, čisto človeškega sodelovanja med obema narodoma in državama, da ga oklicuje enak ugled na prihodnost Evropske unije in pomen sprave, za mir, varnost in blaginjo skoraj pol milijarde Evropejcev ter da imava zelo podobne poglede na aktualne zunanjepolitične zadeve, ki jih lahko spremljamo zlasti v evropski soseščini.« »Predsednik Napolitano« je nadaljeval Borut Pahor, »je že omenil teme, o katerih sva se pogovarjala. Dotaknila sva se najprej osebne skrbi in skrbi vlade obeh držav za razvoj manjšin, slovenske v Italiji in italijanske v Sloveniji za možnosti nadaljevanja gospodarske rasti v obeh državah – znaki okrevanja so tako v Rimu kot v Ljubljani, kakšne priložnosti v okviru tega stremljenja za gospodarsko okrevanje prinaša poglobitev bilateralnega sodelovanja. Italija je pomemben zunanjetrgovinski partner Slovenije. O vsem tem je tekel pogovor danes dopoldan tudi s predsednikom Confindustrie in njegovimi sodelavci, na katerem so bili tudi pomembni gospodarski deležniki iz Slovenije. Naša želja je, da bi se dobro gospodarsko sodelovanje še nadaljevalo in poglobilo ter da bi italijanska poslovna skupnost videla v Sloveniji zanesljivega poslovnega partnerja.« Pahor se je dotaknil tudi notrenjepolitičnega položaja. »Slovenija bo zrelo, demokratično in uspešno prišla do volitev, na katerih bo izvoljena nova vlada« je med drugim izjavil. »Kolikor mi je dano reči v okviru omejenih ustavnih pooblastil, lahko zagotovim, da bo šla Slovenija, kljub trenutnim političnim negotovostim navzgor, bodisi v gospodarskem kot v sicerjšnjem smislu, da so strahovi glede spremenjene poti Slovenije glede odpiranja za tuje naložbe, glede privatizacije, glede stabilnosti bančnega sistema, glede atraktivnosti za naložbe, neutemeljene. »Predsedniku Napolitanu sem zagotovil,« je zaključil Pahor, »da bom izkoristil moje dobre odnose z vsemi političnimi silami v državi, moje odlične in zaupanja vredne odnose z voditelji vseh poslanskih skupin in v parlamentu zato, da pridemo do volitev čimprej, v vsakem primeru na način, ki ne bo kakorkoli ustavno sporen, da Slovenija dobi novo vlado.« Oba predsednika sta poudarila prijateljske odnose med državama, predsednik Giorgio Napolitano pa se je med drugim zelo pozitivno izrazil nad Pahorjevim obiskom, kljub vladni krizi v Sloveniji. (www.slomedia.it)
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 6 maggio ha ricevuto al Quirinale il Presidente della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor, in visita di Stato in Italia. Al termine dei colloqui i due Capi di Stato hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa. Ecco l’intervento di Napolitano: «Desidero innanzitutto sottolineare il significato della decisione del Presidente Pahor di mantenere ferma la visita programmata in Italia come visita di Stato nonostante l’aprirsi di una crisi di governo nel suo Paese. Credo che in questo modo abbia voluto sottolineare l’intensità dei rapporti di amicizia e collaborazione tra Italia e Slovenia e anche tra i due Capi di Stato come qualcosa che rimane un punto di riferimento in qualsiasi frangente politico. E sappiamo che nei nostri Paesi, come in tutta Europa, la politica, i rapporti politici, le evoluzioni politiche stanno conoscendo momenti particolarmente complessi : ci sono fenomeni di instabilità, fenomeni di frammentazione della rappresentanza politica, anche in questo momento di particolare divisione e contrapposizione sul tema fondamentale dello sviluppo del processo di integrazione e unità europea. Ma proprio su questi temi abbiamo ancora una volta confermato il nostro accordo e impegno comune. Il Presidente Pahor, come il suo predecessore, è parte attiva del consolidamento di una vera e propria svolta che si è compiuta nel corso degli ultimi anni nelle relazioni tra Italia e Slovenia a conclusione di un periodo infelice e drammatico come quello costituito dalla Seconda Guerra mondiale e dall’immediato dopoguerra. Abbiamo trovato la via della riconciliazione attraverso eventi che voi ricordate e che hanno poi coinvolto anche l’amica Croazia e il suo Presidente Josipović. Siamo impegnati ad andare avanti verso un ulteriore allargamento dell’Unione europea ai Paesi dei Balcani occidentali. La Slovenia è stato il primo paese della ex Jugoslavia che sia entrato a far parte dell’Unione europea e sono stati necessari parecchi anni perché le porte si aprissero alla Croazia. Abbiamo altri paesi dei Balcani occidentali che sono o aspirano ad esser candidati e a vedere avviato un negoziato per diventare membri a pieno titolo dell’Unione. Dobbiamo quindi dare molta attenzione anche alla politica di allargamento e alla politica estera dell’Unione europea che si trova di fronte a crisi molto pericolose e acute come in questo momento la crisi ucraina e nei rapporti con la Russia. Lo scambio di idee che abbiamo avuto questa mattina con il Presidente Pahor ci ha permesso di constatare una sostanziale identità di vedute su questi aspetti di politica estera europea e su tutti gli aspetti dell’ulteriore sviluppo del processo di integrazione. Opereremo, e ciò potrà accadere in modo particolare durante il semestre di presidenza italiana dell’Unione europea, ci adopereremo perché si vada verso politiche favorevoli alla crescita e all’occupazione più di quanto non lo siano state nell’ultimo tempo politiche che hanno avuto, non solo giustamente grandissima attenzione per il risanamento dei conti pubblici, per il riequilibrio finanziario in ciascuno dei nostri paesi, ma che hanno anche avuto un’accelerazione e una pesantezza tali da provocare fenomeni recessivi con cui siamo alle prese sia in Italia che in Slovenia.Vorrei quindi valorizzare questa presenza del Presidente Pahor come conferma di quello che abbiamo costruito in questi anni, un’amicizia solida, un’amicizia che non conosce più alcuna delle ferite del passato, un’amicizia che è basata anche sulla presenza delle comunità slovena in Italia e italiana in Slovenia. Abbiamo molto curato, entrambi i governi e i Capi di Stato, le politiche di valorizzazione delle rispettive minoranze che sono diventate uno dei punti fermi della cooperazione complessiva tra Italia e Slovenia. Noi ci incontreremo sicuramente anche nel corso del semestre italiano di Presidenza europea e voglio in particolare rivolgere all’amico Presidente Pahor, al quale ho conferito questa mattina l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, un augurio vivissimo per la soluzione che è chiamato a dare alla crisi politica in Slovenia. So che questo è uno degli aspetti più impegnativi e delicati delle nostre funzioni di presidenti non esecutivi e sono sicuro che il Presidente Pahor troverà la strada più giusta e necessaria per restituire piena normalità di funzionamento della vita politica e della vita istituzionale in Slovenia».