Istruzione: un'attenzione_particolare al plurilinguismo

“Dobbiamo raggiungere una piena integrazione tra il sistema dell’istruzione e quello della formazione professionale. Inoltre, va perseguita una prospettiva di crescita comune nell’area transfrontaliera, modificando a questo proposito l’organizzazione scolastica del territorio per assicurare parità e generalità di trattamento nell’accesso al servizio pubblico dell’istruzione”.

Sono questi gli obiettivi che l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Molinaro, ha evidenziato nel corso del suo intervento alla Commissione paritetica per l’emanazione delle norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia.

E’ necessario, ha spiegato Molinaro, che l’Amministrazione regionale sia posta nelle condizioni di esercitare la fondamentale funzione programmatoria, congiuntamente a quella di organizzazione dell’offerta formativa, in un contesto organico che contempli risorse certe, reali poteri di gestione del personale e compiti di valutazione e monitoraggio del servizio.

In tale contesto, ha spiegato l’assessore, un’attenzione particolare va posta alla dimensione plurilinguistica del Friuli Venezia Giulia, all’interno della quale operano e si integrano più minoranze linguistiche costituzionalmente tutelate e normative diverse a garanzia dell’insegnamento nelle scuole dello sloveno, del friulano e del tedesco. Nel territorio regionale, ha evidenziato, la tutela linguistica trova applicazione nelle aree di 197 del 218 comuni esistenti.

Da una parte la presenza delle lingue minoritarie richiede in capo alla Regione un assetto di competenze tale da consentire il più efficace esercizio delle funzioni di tutela, dall’altra le maggiori garanzie riconosciute alle minoranze linguistiche impongono di considerare il tema primario del rispetto del principio di parità di trattamento e di non discriminazione nell’accesso ai servizi pubblici e in primis al servizio pubblico dell’istruzione.

In questa prospettiva, Molinaro ha spiegato come l’esistenza di regimi e assetti organizzativi particolari per l’insegnamento delle lingue minoritarie riconosciute richieda che la Regione possa programmare e gestire il servizio dell’istruzione destinato alla generalità degli utenti non appartenenti alle minoranze linguistiche, esercitando le medesime prerogative e garantendo i medesimi standard riconosciuti per l’insegnamento delle lingue minoritarie.

E’ quindi fondamentale, ha affermato l’assessore, una competenza regionale nella materia dell’istruzione che consenta di modificare l’organizzazione scolastica del territorio transfrontaliero. Già oggi, infatti, si sta cercando di identificare gli strumenti per l’armonizzazione dei curricoli, il riconoscimento delle qualifiche, la mobilità di studenti, docenti e apprendisti. Il fabbisogno di formazione trilingue (italiano, sloveno, tedesco) risulta strategico per lo sviluppo economico e la crescita futura di questa regione europea allargata.

Il percorso per giungere al trasferimento alla Regione di competenze e funzioni così importanti rende necessario stabilire, di concerto con la Commissione paritetica e con il Ministero, una metodologia trasparente e rigorosa per l’individuazione dei costi effettivi dell’istruzione in Friuli Venezia Giulia e per la stesura di una norma di attuazione che preveda corrispondenti risorse finanziarie, umane e strumentali. (ARC/Com/RED)

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