La forza delle idee prima della logica dei numeri. Viene ancora una volta da Drenchia, dall’amministrazione del Comune più piccolo delle Valli del Natisone, la spinta più forte e convinta alla costituzione del Gruppo europeo di collaborazione territoriale (Gect) tra i territori di confine della provincia di Udine e del Posočje. Alla serata informativa dello scorso 13 febbraio a San Pietro al Natisone, nella quale è stato presentato il funzionamento del Gect goriziano, il capogruppo di maggioranza con delega ai rapporti transfrontalieri, Michele Coren, presente anche il vicesindaco Michele Qualizza, ha ribadito che «la collaborazione transfrontaliera e le opportunità offerte dalla programmazione europea sono fondamentali per una prospettiva di sviluppo del territorio comunale e della Benečija tutta». L’amministrazione comunale di Drenchia aveva già formalizzato con apposito atto deliberativo (delibera del consiglio comunale n. 18 del 28.04.2010) la necessità di istituire un Gect per l’area compresa tra le Valli del Natisone, quella del Torre, il Collio e lo Zgornje Posočje con lo scopo di realizzare progetti transfrontalieri comuni con il sostegno finanziario dell’Unione Europea. Il progetto si inserisce su iniziative già individuate quali il «Patto di Castelmonte», promosso dall’allora presidente della Comunità montana Giuseppe Firmino Marinig e sottoscritto il 18 dicembre 1999. Secondo Coren, «i principi di quel documento possono ora essere propedeutici alla possibile costituzione di un Gect» o analoga struttura per l’area confinaria tra l’Alto Isonzo e le Valli del Torre, Natisone e Collio. Ormai è confermato che la maggior parte dei finanziamenti destinati allo sviluppo sociale, culturale, economico e rurale avranno una provenienza diretta dall’Unione Europea». Come evidenziato dal relatore dell’incontro, Livio Semolič, membro dell’assemblea del Gect goriziano, è necessario attivarsi immediatamente. A tale scopo gli amministratori di Drenchia hanno proposto che sia il commissario straordinario della Comunità montana a convocare tutti i sindaci del territorio per verificare il grado di interesse per l’iniziativa. Questo anche perché dal versante sloveno i sindaci di Bovec, Kobarid e Tolmin nonché altri esponenti istituzionali locali hanno recentemente rilanciato la proposta di Gect. Alla serata di San Pietro, moderata da Igor Cerno, il prefetto di Tolmin, Zdrako Likar, ha spiegato che l’idea è quella di coinvolgere anche Kanal e Idrija, mentre sul territorio italiano andrebbe inclusa tutta la fascia confinaria, dalle Valli del Natisone alla Valcanale, inclusi i centri più grossi come Cividale, Tarcento e Tarvisio. Interessati alla costituzione del Gect si sono detti nei loro interventi anche i sindaci di Taipana, Elio Berra, e di Pulfero, Piergiorgio Domenis, nonché Fabio Bonini, consigliere comunale a Grimacco, e Renzo Mattelig, direttore dell’Unione emigranti sloveni. L’incontro è stato organizzato nella Casa della cultura slovena dall’Unione economico-culturale slovena e introdotto dal saluto della sua presidente provinciale, Luigia Negro.
Na srečanju, ki je bilo v kulturnem domu v Špietru 13. februarja o Ezts (Evrospko združenje za teritorijalno sodelovanje), dreška občina je še enkrat izrazila željo po ustanovitvi tega sodelovanja. Tudi občini Podbuniesac in Tipana mislita, da ta je velika priložnost za razvoj našega teritorija.