Il conto alla rovescia è iniziato. Dal 21 ottobre la televisione anche in Friuli-Venezia Giulia si potrà guardare solo in digitale. E chi non si adegua tecnicamente, o lo fa in modo scorretto, si troverà di fronte ad uno schermo nero. E sulla base dell’esperienza già vissuta nelle regioni che sono già passate al digitale terrestre (Sardegna, Piemonte, Lazio, Campania e Trentino e proprio in questi giorni la Lombardia e il Piemonte orientale) possiamo dire che, se non si tratta di un dramma, è sicuramente un passaggio delicato, sia tecnicamente per chi non ha molta dimestichezza con l’elettronica (per aiutare gli anziani, la Regione Friuli-V.G. pensa di istituire addirittura delle squadre di Protezione civile), sia per le nostre tasche.
Cambiare la Tv?
Approfondiamo quest’ultimo aspetto. La prima domanda da farsi per affrontare la rivoluzione digitale in programma dal 21 ottobre è: che tipo di Tv ho in salotto? Se avete comprato l’apparecchio televisivo a partire dal 2009 in poi, in teoria non c’è problema: per legge deve contenere un sintonizzatore digitale integrato ed è pronta per la nuova era. Se l’avete acquistato prima, bisogna verificare se ne è dotato. In caso contrario, non è necessario per forza cambiare il televisore: si può acquistare un decoder digitale. Sappiate però, che in questo caso dovrete utilizzare due telecomandi, e dovrete lasciare acceso il decoder (per consentirgli di ricevere gli aggiornamenti a televisore spento) con relativo consumo di energia elettrica. La tv andrà comunque necessariamente buttata via se è di quei modelli molto vecchi privi di presa Scart (quella rettangolare posta sul retro dell’apparecchio) o di ingressi per audio e video (prese rotonde caratterizzate dai colori rosso, giallo e bianco). Una scelta comunque obbligata per chi vuole stare al passo con la tecnologia e godersi le nuove trasmissioni in alta definizione.
In vendita tanti “bidoni”
Attenzione però, le fregature sono dietro l’angolo. A sentire gli «spot» di Rai, Mediaset e del governo, la «rivoluzione» della tv digitale dovrebbe proiettare l’Italia in un futuro ad alta tecnologia. In parte è vero, peccato che nessuno ci spiega che stiamo partendo già indietro. E che anche se ci vendono un televisore ad alta definizione (Hd o Full Hd) il digitale terrestre italiano non permetterà di godercela. Questa situazione, ai friulani sarà molto chiara a partire dal 1° dicembre. In quella data, infatti, dopo appena poco più di un mese rispetto alla nostra regione, è previsto lo «switch off», il completo passaggio al digitale anche in Slovenia. E allora tutti avremo chiaro che sono solo i nostri vicini sloveni ad essere veramente sulla cresta dell’onda della tecnologia. Il governo di Lubiana, infatti, ha deciso di adottare il più moderno standard tecnologico di codifica video Mpeg 4 Avc (la vera «alta definizione»), mentre noi, in Italia, ci dovremo accontentare del più antiquato Mpeg 2.
Meno qualità e meno canali
Già, ma concretamente cosa significano queste sigle? Ci sono due differenze sostanziali e poi una importante conseguenza a svantaggio dei friulani. La prima differenza è che i teleutenti sloveni nelle loro tv potranno guardare immagini di una qualità e definizione doppia rispetto a quelle italiane, e quindi offriranno una immagine molto più nitida e realistica. La seconda conseguenza è che, mentre nel nostro formato Mpeg 2 su una vecchia frequenza analogica si riescono ad attivare 4 canali digitali, gli sloveni nel potranno vedere ben 8. A tutto vantaggio della varietà e possibilità di scelta.
In Friuli oscurate Telecapodistria e Rtv Slovenija
La negativa conseguenza per i telespettatori del Friuli-V.G., e per quelli della Slavia in particolare, è che, se non stanno attenti (cioé se non si dotano di una tv o di un decoder che supporta lo standard Mpeg 4), dal dicembre prossimo non potranno più vedere i canali sloveni. Un problema per i 70 mila cittadini che fanno parte della comunità slovena del Friuli-V.G (che naturalmente non hanno difficoltà linguistiche a seguire anche i programmi della tv slovena), ma anche per i tanti che seguono le trasmissioni in lingua italiana di Telecapodistria (ad esempio alcune dirette sportive che in Italia non vengono trasmesse «in chiaro»).
In vendita tanti televisori e decoder già sorpassati
La Slovenia si sta ponendo in una situazione di avanguardia tecnologica, ma va detto che il nuovo standard Mpeg 4 diventerà molto presto la «normalità» anche in Italia e in Europa (alcuni prevedono già nel 2014). Al punto che la nuova rete tv italiana «Europa 7», nei prossimi mesi inizierà le sue trasmissioni di pay tv digitale terrestre già direttamente con lo standard Mpeg 4. Dal 1° gennaio 2011, poi, tutti i televisori nuovi, anche da noi, dovranno obbligatoriamente avere un sintonizzatore digitale integrato ad alta definizione (Hd) che supporta lo standard Mpeg 4. I prossimi mesi, quelli che precedono lo «switch off» del digitale terrestre in Friuli e in Italia saranno quindi una ghiotta occasione per le ditte produttrici e per i rivenditori di televisori e di decoder per disfarsi dei “fondi di magazzino” che tra pochi mesi sarebbero ormai obsoleti e che magari tra 3-4 anni bisognerà cambiare, perché anche Rai e Mediaset dovranno adeguarsi alla tecnologica che avanza. E non vi aspettate troppi consigli spontanei in merito da parte dei rivenditori. Il cronista del «Dom» ha finto di essere un ignaro acquirente in tre delle principali catene di elettronica a Udine, e solo in un caso («Unieuro» sulla Pontebbana a Tavagnacco) ha ricevuto una informazione completa e corretta.
Se decidete di comprare un televisore nuovo, quindi, per adeguarvi al digitale terrestre, pretendete dai rivenditori un modello con sintonizzatore che supporta lo standard Mpeg 4. In genere (ma è bene sempre chiedere conferma), tutti i televisori «Full Hd» lo fanno, mentre bisogna stare molto attenti alle specifiche tecniche dei televisori «Hd» o di quelli di fascia più bassa.
Anche per chi non vuole comprare una televisione nuova predisposta al digitale, ma opta per il decoder esterno, meglio che si orienti subito su un modello che supporta lo standard Mpeg 4. Costano in media solo una ventina di euro in più degli altri, una forbice che si va allargando di settimana in settimana, man mano che nei rivenditori aumenta la paura di rimanere con una marea di inservibili e obsoleti “fondi di magazzino”, e che per questo fanno di tutto per “rifilarveli”.
Se fate fatica a trovare il decoder Mpeg 4 in Italia (purtroppo sulle confezioni non ci sono indicazioni in merito), fatevi una gita in un negozio di elettronica in Slovenia, dove tutti i decoder sono di questo tipo.