Comunità montane, contrasti nella maggioranza regionale

 
 
Mentre la discussione in consiglio regionale sul disegno di legge di riforma delle comunità montane è stato rinviato, sull’argomento c’è scontro aperto all’interno della maggioranza regionale: il Pdl e l’Udc schierate contro la Lega, che mira ad affidare alle province le competenze degli enti commissariati da Tondo.
«Il Popolo delle libertà ritiene che nella riforma del sistema degli enti locali della Regione debbano assolutamente restare in carico ai comuni le scelte di gestione e di affidamento dei servizi — sostengono i consiglieri Luigi Cacitti e Paolo Ciani —. Ipotizzare di dare alle Province nuovi compiti in sostituzione dei Comuni significa essere antifederalisti e non comprendere che le Province non sempre sono nelle condizioni di svolgere funzioni in nome e per conto dei comuni, anche e soprattutto la Provincia di Udine».
«Le dichiarazioni del leghista Enore Picco sulla riforma delle comunità montane e sul sistema delle autonomie locali — ribattono polemicamente i due esponenti del Pdl — sono prese di posizione di un collega che si è distinto in questi due anni di mandato più a promuovere caldaie che a occuparsi della regione nel suo complesso».
Nel dibattito interviene il capogruppo dell’Udc, Edoardo Sasco, cui non piacciono affatto le polemiche della Lega Nord e del Pdl sulla riforma delle comunità montane.
«Non ci sembra un buon metodo per affrontare le riforme — sostiene — e denotano la mancanza di collegialità, più volte evidenziata».
«A dire il vero — ricorda Sasco — l’Udc era dell’avviso che prima di procedere al commissariamento delle comunità montane si dovesse abbozzare la riforma complessiva delle autonomie locali, perché non è pensabile di fare la riorganizzazione dei comuni solo nell’ambito montano senza avere un quadro d’insieme anche per quanto riguarda il restante territorio regionale. Questa nostra tesi non è stata accolta, ma almeno si abbiano le idee chiare ed una linea comune da parte di tutta la maggioranza, poiché la tesi della Lega di affidare tutte le competenze alle province non è condivisibile se non per Gorizia e Trieste, dove la montagna è ben poca cosa».
Dall’opposizione intervengono i consiglieri del Pd Franco Iacop, Enzo Marsilio e Sandro Della Mea e fanno sapere che «l’anno scorso, quando il centro destra ha portato in aula la soppressione e il commissariamento straordinario delle comunità, abbiamo a gran voce manifestato la nostra contrarietà pur rilevando la necessità di una loro rivisitazione.
Il commissariamento straordinario doveva essere temporaneo, si parlava di alcuni mesi, a tutt'oggi manca una proposta della maggioranza spaccata tra il fronte leghista che vuole assegnare le competenza alle province (l'obiettivo è Udine ) e parte del Pdl decisamente contrario a questa ipotesi.
È chiara solo la volontà centralista della Lega Nord che, non curante degli effetti di questo commissariamento e della necessità di garantire servizi efficaci ed efficienti per i cittadini della montagna, pretende di assegnare le competenze delle comunità della Carnia, del Gemonese, delle Valli del Torre e Natisone alla Provincia di Udine, senza poi capire come riuscirà a gestire un territorio così vasto.».

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