Collaborazione transfrontaliera avanti tutta Sì al «Sentiero della pace» e alla pista ciclabile

 
 
Con il via libera ai fondi del programma interreg tra Italia e Slovenia, è tempo di trasformare le idee in iniziative concrete. Il secondo lotto del programma mette a disposizione 60 milioni di euro per il quale sono state presentate già 253 domande da circa 2000 enti. Tra queste c'è anche l’idea di estendere in territorio italiano il progetto «Poti miru/Sentieri della pace», che andrebbe, così, da Bovec a Duino.
Quest'idea, che ha già ricevuto anche il sostegno dei capi di stato sloveno e italiano, TŸrk e Napolitano nel recente vertice a Roma, ha visto d'accordo anche i sindaci italiani e sloveni che si sono incontrati sabato 22 gennaio a Bovec per il tradizionale appuntamento di inizio anno.
Da parte italiana erano rappresentati ben 13 comuni (Cividale, Stregna, Savogna, Grimacco, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Resia, Faedis, Lusevera, Pulfero, Taipana, Tarcento e Drenchia). Da parte slovena, c'erano, invece, i sindaci di Bovec, Kobarid e Tolmin nonché il prefetto di Tolmino Zdravko Likar, oltre a esponenti del Parlamento e del Governo.
Il sindaco di Tolmino Uroš Brežan si è detto soddisfatto per l'esito dell'incontro. «Il confronto tra amministratori italiani e sloveni è necessario per mantenere le relazioni e lanciare proposte comuni — ha sottolineato ai microfoni di Radio Spazio 103 —. Sono contento che ci siamo trovati tutti d’accordo sul restringere l’utilizzo dei fondi dell’Unione Europea per la collaborazione transfrontaliera (già Interreg) alla Slovenia occidentale e al Friuli-Venezia Giulia. Coinvolgendo anche l'Emilia Romagna si rischierebbe di escludere le realtà più piccole, come i comuni della Slavia o della valle dell'Isonzo per le quali sono stati pensati questi progetti».
Oltre a sostenere il progetto «Pot miru» e ad auspicare la sua estensione anche al territorio italiano, Brežan ha proposto la realizzazione di una pista ciclabile che inizierebbe a Nova Gorica per proseguire lungo la valle dell'Isonzo, per Most na Soči, Tolmin, Kobarid, e la valli del Natisone fino a Cividale. Dalla città ducale, poi, proseguirebbe lungo il Collio italiano, per passare poi al Collio sloveno/Brda e arrivare fino a Solkan nei pressi di Nova Gorica.
Anche il sindaco di Cividale, Stefano Balloch, ha dimostrato entusiasmo per questo nuovo tipo di collaborazione. «Già da qualche tempo — ha sottolineato Balloch — Cividale ha rapporti molto stretti con la Slovenia. Il ministero della Cultura sloveno, infatti, sostiene la candidatura della nostra città nel registro del patrimonio dell'Unesco».
Il sindaco di Savogna, Marisa Loszach ha sottolineato l'importanza delle iniziative di cooperazione proposte durante l'incontro, poiché le Valli sono costituite da comuni piccoli che difficilmente riescono a raggiungere da soli dei traguardi. Anche per quanto riguarda il progetto «Pot miru» la prima cittadina si è dichiarata d'accordo con la sua realizzazione. «È fondamentale — ha sottolineato — che anche le scuole portino avanti iniziative di collaborazione transfrontaliera. Bisogna coltivare, soprattutto nei giovani, il desiderio di pace».
Da parte sua, il sindaco di Tarcento, Roberto Pinosa, ha evidenziato le note positive del vertice. «Questi incontri sono molto utili, perché mettono in luce alcune opportunità dei progetti Interreg che i sindaci delle valli dovrebbero assolutamente cogliere, per sfruttare al meglio le risorse di questa zona».

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