Realizzato per collegare, era diventato luogo di separazione, punto di riferimento di una cesura che la gente aveva a lungo patito, ma che ora è intenzionata a riproporre nella sua funzione più significativa, quella di incontro come occasione per una crescita collettiva.
Most na Nadizi/Ponte Vittorio vivrà una giornata di festa, il prossimo 11 luglio, per riaffermare la validità di antichi legami tra le genti delle due sponde del Natisone, ma anche per lanciare un chiaro messaggio che servono azioni concrete per far decollare i due territori, proprio facendo leva sugli entusiasmi delle rispettive popolazioni.
La giornata sarà etichettata ‘Most brez meje / Ponte senza confini’ e sarà proposta come testimonianza dei valori tradizionali che storicamente legavano le persone, quelli religiosi, sociali, di amicizia, di voglia di condividere progetti e aspirazioni, soprattutto di tornare a collaborare, anche soltanto partendo dalle piccole cose.
Venerdì 5 maggio, a Breginj, nella sede del gruppo Gasilci, si è tenuta la prima riunione degli organizzatori della festa: Marjan Bric, presidente dei Gasilci (vigili del fuoco volontari), Darko Rosič, presidente della Krajevna skupnost (Comunità locale), Zdravko Likar, prefetto di Tolmino, Alan Cecutti, presidente della Pro loco di Prossenicco, Gianpietro Carniato, per l’associazione Prosnid živi, Elio Berra, sindaco di Taipana con il consigliere Donato Sturma, infine Boris Lazar, che fu il regista sloveno della cerimonia del 23 dicembre 2007 per la rimozione delle sbarre del confine a Ponte Vittorio.
L’incontro è servito per tracciare una bozza del programma, soprattutto per dividere i compiti operativi per la realizzazione delle strutture di supporto alla festa, in quanto l’area deputata all’incontro è tutta da attrezzare con palco, tendone, pista da ballo, reparto cottura e banchi di mescita.
Sarà un impegno non indifferente, ma al ‘Ponte’ ci furono dei precedenti di grandissimo successo, quando per tre anni consecutivi, dal 2001 al 2003, italiani e sloveni organizzarono una festa sul Natisone come preludio e auspicio ad una sollecita entrata della Slovenia nell’Unione europea.
«È tempo — ha detto Marjan Bric — che ‘Most’ diventi il punto di incontro, che il manufatto sia attraversato con sempre maggiore frequenza, perché dobbiamo prendere coscienza che il nostro futuro è nella collaborazione, nella piena condivisione delle più vaste tematiche che segnano i nostri giorni».
Da parte sua, il presidente Alan Cecutti si è detto «piacevolmente sorpreso dei legami di amicizia che si sono instaurati, soprattutto fra i giovani, dopo la caduta del confine. Credo che i nostri territori avranno ancora qualche possibilità di rilancio. Intanto noi lo stiamo facendo a livello umano, ad altri spetta la regia per azioni concrete di sviluppo».
Ma torniamo alla festa sul ‘Ponte’. Si comincerà con la messa, celebrata in italiano e in sloveno, accompagnata dal coro femminile di Breginj e dal Naše vasi di Taipana. A seguire, un breve momento di ufficialità, con interventi dei sindaci di Kobarid e Taipana.
Un’ouverture non tanto di pragmatica, ma il giusto binario di partenza: la messa per testimoniare che la religiosità della gente dei due territori è sempre stata fondamentale e vero collante; la parola ai ‘governanti’ chiamati a prendere conoscenza che dietro una giornata di festa c’è la voglia di qualcosa di concreto.
Due momenti in stretta successione, durante i quali i chioschi rimarranno rigorosamente chiusi, per evitare la commistione tra il sacro e il profano, tra le cose serie e il frastuono che è pur giusto si accompagni a un festoso incontro.
Dopo il pranzo, è previsto un pomeriggio da trascorrere con spensieratezza, tra brindisi, musiche e balli, nel piacere di vivere per qualche ora immersi in una comunità più ampia di quella di residenza, proprio perché la soppressione del confine schiude un nuovo modo di rapportarsi di qua e di là dal ponte.
A fine maggio, gli organizzatori si ritroveranno nuovamente per pianificare tutti gli aspetti organizzativi, compresi quelli finanziari che si annunciano alquanto onerosi, per cui si renderà indispensabile reperire alcuni sponsor per abbattere i costi di gestione della festa.
Intanto, il conto alla rovescia è già cominciato. Due mesi saranno sicuramente sufficienti per mettere a punto un incontro che, sollecitato dal prefetto di Tolmino, Zdravko Likar, è stato prontamente condiviso con grande entusiasmo dalle associazioni e che potrebbe diventare una tappa fissa del calendario delle manifestazioni. Perché, liberato dal confine, il ‘Ponte’ deve ora rappresentare essenzialmente un punto di incontro.