Od Ob 8. do 11. otuberja je tipajski župan Alan Cecutti biu v Brušlju, v evropski prestolnici ob tiednu regij in miest, na katerim so guorili o lokalnem arvoju. Cecutti je imeu parložnost predstaviti čezkonfinski “Grozd” ali “Cluster”, tuo je zveza kamunu na italijansko-slovenskim konfinu v videnski provinci in v Posočju, ki jo je ustanovilo 25 kamunu z italijanske in slovenske strani. V čezkonfinski cluster se je povezalo 22 kamunu v Italiji: Tipana, Dreka, Garmak, Prapotno, Podbuniesac, Špietar, Svet Lienart, Sauodnja, Sriednje, Tauarjana, Bardo, Nieme, Čenta, Možnica, Bila, Kluže, Dunja, Rezija, Ahten, Fojda, Artegna in Montenare. V Sloveniji pa štiri občine: Bovec, Kobarid,Tolmin in Kanala ob Soči. V Clusterju imajo namien parpraviti projekte za energetiko, turizem, infrastrukture in za povezovanje na kulturmen področju. Močno podpuoro iniciativi zagotovili dežela Furlanija Julijska krajina, vlada Republike Slovenije in predsednik Evropskega parlamenta Antonio Tajani.
Emozione, ma anche tanta aspettativa. La sera di mercoledì, 26 settembre, alla presentazione del cluster transfrontaliero tra i comuni della provincia di Udine e dell’Alta Valle dell’Isonzo. il sindaco di Kobarid, Robert Kavčič, ha fin da subito espresso un forte desiderio di risultati concreti. Nella sala del Dom Andreja Manfrede di Kobarid, oltre alla maggior parte dei sindaci firmatari, c’erano il Ministro per lo Sviluppo e i progetti strategici della Slovenia, Marko Bandelli, il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti e l’europarlamentare sloveno Lojze Peterle. Al nuovo cluster (in sloveno »grozd«) per ora conta 21 comuni aderenti da parte italiana e 4 da parte slovena. Quale capofila dei sindaci di quelli sloveni, Kavčič ha ricordato come, negli anni, siano stati attuati vari progetti transafrontalieri, con meno successo nell’ultimo periodo di programmazione. Proprio nella sala del Dom Andreja Manfrede, nel’ambito del 48° incontro degli sloveni della provincia di Udine e dell’Alta Valle dell’Isonzo di gennaio, i sindaci delle due zone a ridosso dell’ex confine tra Italia e Slovenia avevano esaminato la critica situazione demografica dei territori da loro amministrati. A seguito dell’incontro, oltre alle problematiche comuni gli amministratori avevano individuato alcuni ambiti d’intervento, ritenendo che un cluster potesse essere lo strumento più funzionale per intraprendere iniziative transfrontaliere comuni. Tramite questo strumento, i sindaci avranno maggiore successo e potranno creare più sviluppo per le proprie zone. Il percorso su cui i sindaci muovono i primi passi, tuttavia, non sarà affatto facile, è stato chiaro il sindaco di Taipana, Alan Cecutti, che è capofila dei sindaci da parte italiana. Lo stesso Cecutti è già volato a Bruxelles (in occasione della settimana dedicata dalla Ue a regioni e città, tra il 9 e l’11 ottobre), per conoscerne i meccanismi e partecipare ad alcuni incontri già, ma da parte italiana si è già coscienti di come la parte slovena possa contare su una maggiore strutturazione organizzativa per accedere ai contributi europei. «A ogni modo – ha notato Cecutti – l’importante è mantenere la sinergia tra i sindaci». Le potenzialità del territorio del cluster saranno sviluppate negli ambiti individuati, come turismo, infrastrutture ed energia. Tra i sindaci a prevalere è stato il desiderio di risultati concreti nel breve periodo, che possono giungere solo con un sostegno a più livelli – regionale, italiano, sloveno e europeo. A riguardo, lascia ben sperare il messaggio di plauso all’iniziativa che ha fatto pervenire per l’occasione a Kobarid il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. A leggerlo in italiano è stato il sindaco Cecutti, mentre a leggerlo in sloveno è stato Peterle, che di Tajani è amico. Alla serata sono emerse anche alcune proposte concrete. Il sindaco di Tolmin, Uroš Brežan, ha, ad esempio, focalizzato l’attenzione sui settori del turismo sostenibile e delle piste ciclabili, proseguendo sulla scia del progetto Bimobis o lavorando sull’Alpe Adria Trail. Interessante sarebbe, inoltre, un collegamento ferroviario tra Cividale e Kobarid o Cividale e Most na Soči. A Kobarid gli amministratori italiani e sloveni hanno, comunque, sentito l’esigenza di ribadire che i fondi europei per le aree di confine dovrebbero finire nelle aree di confine e non in aree che coi confini hanno poco a che fare.