Celebrazione a Santa Barbara

Una larga rappresentanza della Comunità di Stolvizza ha partecipato, anche quest’anno, domenica 10 agosto, alla celebrazione della Santa Messa nella Cappella dedicata a Santa Barbara in località Pusti Gost a 1.230 di altezza sopra il paese. Come un tempo, di buon mattino, nonostante una condizione meteorologica davvero poco invitante, ben novantuno stolvizzani si sono messi in cammino sul ripido e lungo sentiero che da Stolvizza porta su questo altipiano dove un tempo tutta la popolazione, con al seguito gli animali, trascorrevano l’estate prima del duro e lungo rigido inverso. E’ stato un po’ come ripercorrere i vecchi tempi in quel luogo tra prati lussureggianti e boschi di faggio, quando nel corso dell’estate, gli animali si godevano pascoli prelibati e tutte le famiglie erano dedite alla raccolta del fieno e all’approvvigionamento della legna necessaria per l’inverno, tutto materiale inviato poi in paese con ardite teleferiche, allora, l’unico mezzo di trasporto a disposizione. La Messa è stata celebrata dal Parroco della Val Resia Don Gianluca Molinaro che nel corso della forte e sentita omelia ha messo in evidenza l’importanza dell’impegno volontario e disinteressato di ognuno di noi per il prossimo e per la Comunità tutta, additando una forte condanna a chi spreca prezioso tempo racchiudendosi nella propria piccola sfera abitativa senza dare sostanziale aiuto a chi ne avrebbe bisogno. In tutti, soprattutto nei più anziani, si notava infinita emozione nel ricordo delle tante fatiche sopportate nei secoli dai propri antenati nel gestire questo territorio, emozione stemprata alla fine dal ricco ristoro preparato con cura da Agnese e Bernardino nel loro vecchio stavolo che racconta un tempo che non c’è più. A dare un risvolto sociale a tutta la manifestazione ci hanno pensato Elisabetta ed Antonio che, nel ringraziare gli intervenuti, hanno invitato tutti ad un piccolo sacrificio personale, promuovendo una raccolta per l’Associazione “Azzurra” di Trieste che si occupa di ricerca nel campo delle malattie rare. L’appello è stato subito raccolto con entusiasmo dalla gente di montagna che come sempre si dimostrata molto solidale verso questo progetto umanitario. La giornata, sempre sotto la pioggia, si è conclusa con il ritorno in paese stanchi ma felici per aver ripercorso, almeno per un giorno, la storia dei propri antenati.

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