Le associazioni fondiarie possono essere il punto di partenza per lo sviluppo delle valli del Natisone. Esse, infatti, prevedono che i terreni incolti in stato di abbandono o semi abbandono vengano affidate ad una gestione comune. La prima iniziativa di questo genere è l’associazione fondiaria «Valle dell’Erbezzo», nata ufficialmente il 19 aprile di quest’anno a Stregna. Presidente è Michele Qualizza, vicesindaco del comune di Drenchia.
«L’associazione – leggiamo nello statuto – non ha fini di lucro, raggruppa i proprietari, o aventi diritto, dei terreni con destinazione agricola, boschiva o pastorale ed è finalizzata ad una gestione del territorio che ne conservi e migliori i valori agricoli, paesaggistici ed ambientali, con particolare attenzione alla biodiversità». L’idea di un’associazione di questo tipo era nata già nel 2013 intorno al Movimento Free Planine che sosteneva la tutela dei prati stabili di Tribil inferiore, promossa dal sindaco di Stregna, Luca Postregna, che è anche segretario dell’associazione fondiaria Valle dell’Erbezzo.
Un primo segno dell’interesse dell’amministrazione comunale a riaffrontare il tema del frazionamento fondiario e della multiproprietà risale a febbraio di quest’anno. «Un ulteriore stimolo ad approfondire l’argomento è stata la scadenza per la presentazione delle domande di contributo ai sensi della l.r. 16/2006 sui temi della razionalizzazione fondiaria e dei progetti di insediamento produttivi agricoli – leggiamo sul blog di Luca Postregna –. È stato in quest’occasione che abbiamo iniziato a valutare queste possibilità e la loro applicazione sul territorio comunale».
Il 19 marzo si è svolto un incontro informativo sul tema insieme al prof. Cavallero dell’università di Torino. «La conferenza – scrive Postregna – ha avuto un notevole successo che si è trasformato subito in un interesse da parte di alcuni cittadini ad approfondire l’aspetto dell’associazione fondiaria. L’interesse è stato spinto anche dalle possibilità previste dalla legge regionale n. 10/2010 per il recupero dei terreni abbandonati, che iniziava a concretizzarsi a Stregna e si scontrava sempre con il solito problema del frazionamento dei terreni e delle multiproprietà». È notizia di inizio giugno l’avvio della misura del Piano di sviluppo regionale previsto dalla Regione per la gestione sostenibile dei pascoli. «In un prossimo futuro – commenta Postregna – cercheremo che tali finanziamenti interessino anche le nostre superfici».
All’incontro del 19 marzo l’assessore Santoro aveva affermato che non ci sono i prati, se non ci sono persone disponibili a occuparsi di loro. Quali sono le prospettive per le valli del Natisone? «In questo momento – dice ancora Postregna – siamo ancora in uno stato embrionale, però in via informale abbiamo raccolto contatti con diversi allevatori potenzialmente interessati, credo che con la prossima stagione incominceremo a raccogliere qualche risultato. A medio termine cercheremo di seguire l’esempio del comune di Savogna, dove da molte estati pascolano i torelli anche con la collaborazione degli abitanti del luogo. La tradizione delle valli del Natisone dovrà integrarsi necessariamente con il pascolo, credo che potrebbe diventare interessante conciliare gli interessi di chi ancora sfalcia con chi potenzialmente utilizzerà i fondi per fini pascolivi».
V srienjski občini se je pred kratkim rodilo agrarno združenje “Valle dell’Erbezzo”. Ta primer delovanja je lepa priložnost za razvoja kmetijstva in živinoreje v Benečiji.