
Venti anni di albergo diffuso nelle Valli del Natisone non costituiscono solo un importante traguardo di carattere economico, ma soprattutto un’importante testimonianza di rinascita prima di tutto sociale e culturale, ed anche architettonica di un territorio duramente colpito dallo spopolamento e dall’abbandono. «Chi aderisce all’Albergo diffuso spesso lo fa decidendo di ristrutturare la casa dei propri avi, ormai abbandonata e destinata al degrado – spiega Marzia Ursic, presidente della cooperativa Albergo diffuso delle Valli del Natisone, che ha scelto il marchio “Slow Valley”, richiamando le caratteristiche uniche di naturalità e genuinità delle convalli del Natisone. Si decide di aprire le porte all’ospitalità dei turisti a partire dall’amore per la propria terra, dalla volontà di reagire all’abbandono, recuperando dal passato storie e vicende della propria casa e del proprio borgo e al tempo stesso aderendo ad una rete di persone che, essendo di valli e paesi diversi, diventa un catalizzatore di idee e di iniziative. Accogliere è uno stimolo a raccontarsi e a testimoniare la propria identità».
Nei primi anni Duemila fu un segretario comunale a Grimacco, evidentemente innamorato della bellezza delle Valli, a promuovere la conoscenza di questa nuova forma di ospitalità turistica. Un vero e proprio albergo, con un’organizzazione e una reception comune (a San Pietro al Natisone, presso lo Smo), ma con camere sparse in tutte le convalli del Natisone. Una formula nata a Comeglians, in Carnia, dall’intuizione del poeta Leonardo Zannier, che vide nell’apertura delle case per l’ospitalità turistica un modo per dare voce ai paesi colpiti dal terremoto ma che non volevano morire, elaborando con i suoi studenti del Politecnico di Zurigo una proposta di sviluppo turistico che partiva dalla ristrutturazione degli edifici storici e dal coinvolgimento diretto della popolazione.
«Dopo il Covid registriamo un grande interesse verso le Valli del Natisone – spiega Ursic –. Nel 2023 abbiamo raggiunto con le nuove adesioni i 130 posti letto. Siamo 20 soci per 21 case aperte. L’anno scorso abbiamo toccato il record di 4 mila presenze. Persone che ricercano la tranquillità e il contatto con la natura. Abbiamo un’ottima proporzione di ritorni e anche di nuovi clienti, raggiunti grazie al passaparola e al feedback positivo di chi è stato da noi. Il resto lo fa il web, con cui riusciamo a incuriosire i nuovi clienti. In genere le case sono gestite dallo stesso proprietario, ma alle volte questo vive lontano dal territorio e allora è l’Albergo diffuso stesso a garantire la gestione. C’è un forte coinvolgimento dei proprietari: ci sono i contributi, ma il 50% va investito con fondi propri. Il lavoro di manutenzione e miglioramento delle case non finisce mai: c’è sempre qualche miglioria proposta tante volte dagli stessi clienti».
Non si tratta di un’occupazione esclusiva a tempo pieno, ma comunque questa attività alberghiera garantisce un apporto reddituale importante, ancor di più perché è un incentivo a restare sul territorio. «Il reddito dipende dal numero di posti letto – spiega Ursic –. Mediamente si va da 6-7 mila euro annui per 2 posti letto (anche 8-10 mila nei casi più virtuosi) fino ai 20 mila euro con 10-15 posti letto. Per arrivare a regime di questi ricavi ci vogliono in media 3 anni dall’avvio».
In occasione del 20° anniversario ha appena debuttato il nuovo sito internet, più accattivante graficamente, completo e di facile utilizzo, e il nuovo catalogo delle case, che sarà sia cartaceo che via web. «Questi sono investimenti fatti dagli stessi soci – spiega Ursic –, mentre grazie alla sinergia con l’Associazione italiana degli alberghi diffusi abbiamo partecipato alla Fiera del Turismo a Monaco di Baviera, a Berlino e a Idea Natale a Udine, mentre prossimamente saremo a Rimini per la Fiera del turismo. Grande successo abbiamo con il voucher per il turismo offerto dalla Regione per chi risiede in Friuli-Venezia Giulia, attivo anche quest’anno».
La speranza è che tanti altri decidano di aderire all’Albergo diffuso: fino al 15 maggio è aperto il bando regionale, che offre fino a 20 mila euro per il miglioramento degli arredamenti, con una copertura del 50% dei costi.
L’hotel Al vescovo riaprirà per l’estate
Ottima notizia per il turismo nelle Valli del Natisone: è vicina la riapertura dell’hotel e del ristorante «al Vescovo/casa Škof» di Pulfero, una storica infrastruttura ricettiva e di ristorazione della Benecia chiusa ormai dal 2019. L’immobile è stato acquistato da una Srl ed è imminente l’inizio dei lavori per porre rimedio ai danni creati dal maltempo l’anno scorso, quando un grosso ramo si è abbattuto sull’immobile.

«Si tratta di lavori di poco conto – ci spiega Giorgio Cerno, il project manager che per conto della proprietà sta seguendo le opere infrastrutturali –. Più che altro sulla data di inaugurazione pesa l’incognita dell’ottenimento dei certificati antincendio, i cui tempi dipendono dalla disponibilità dei vigili del fuoco. Si conta comunque di aprire per l’inizio dell’estate, se non prima. A breve partiranno anche la ricerca e la selezione del personale sia per il ristorante che per l’albergo».
L’hotel «al Vescovo» dispone di 18 camere per un totale di 50 posti letto. Si tratta in gran parte di camere doppie, con qualche singola e qualche tripla. Il ristorante dispone di una sala per un massimo di 120 coperti. Non fa più parte, invece, del compendio dell’hotel il centro benessere aperto negli anni scorsi, che è situato in uno stabile adiacente che non è stato acquisito dall’attuale proprietà.
«Speriamo di poter aprire al più presto – conclude Cerno – perché i segnali di interesse e le richieste di prenotazione sono molto interessanti». È un’ottima notizia per le Valli del Natisone, il cui sviluppo turistico – come ha evidenziato una ricerca svolta nell’ambito del progetto Benecia 2028 – è ostacolato proprio dalla carenza di posti letto.
L’hotel e il ristorante «al Vescovo» avevano comunque una fama e una reputazione di eccellenza che la nuova proprietà sicuramente intende riconfermare. E questo è un contributo importante per l’intero territorio delle Valli del Natisone.
Da parte sua, aprirà i battenti con continuità nel corso del mese di maggio l’«Hotel Natisone» a Tiglio di San Pietro al Natisone, altra storica infrastruttura ricettiva delle Valli del Natisone. L’albergo è comunque già disponibile per accogliere dei gruppi che usano prenotare con largo anticipo. «Da quando abbiamo aperto i battenti, 55 anni fa, il turismo è cambiato radicalmente – ci spiega la titolare, Teresa Marginai –. Le prenotazioni arrivano all’ultimo minuto, molto legate all’andamento meteo, i periodi di soggiorno sono molto corti. Quindi non è possibile fare grosse previsioni, ma navighiamo a vista».
L’hotel Natisone, oltre ad avere una localizzazione molto bella e panoramica sulla valle del Natisone, ha anche delle ottime strutture come ad esempio una piscina esterna e una palestra. Si avverte però nelle parole della titolare la necessità di un maggiore impegno nella promozione del territorio.
«Ci sono delle belle iniziative, come ad esempio la recente pubblicazione del libro dedicato all’itinerario delle chiesette votive. Ma nel complesso, in questi 55 anni, la situazione del turismo è sempre andata calando». (Roberto Pensa)

Razpršeni hotel Nediških dolin praznuje svojo 20-letnico z rekordom, saj so v lanskem letu v 21 hišah njegove mreže, s skupno 130 ležišči, zabeležili čez 4000 gostov. Še boljši rezultat si obetajo letos.
Predsednica zadruge, ki upravlja Razpršeni hotel, Marzia Ursic, nam je povedala, da so pred kratkim obnovili spletno stran Razpršenega hotela Nediških dolin in objavili katalog hiš, ki ta ponudi.
Nedavno so se udeležili turističnih sejmov v Münchnu in Berlinu in sejma Idea Natale v Vidnu. V prihodnjem naj bi se udeležili še turističnega sejma v Riminiju. Marzia Ursic bi si želela, da bi se še več zasebnikov pridružilo ponudbi Razpršenega hotela, saj je na voljo več razpisov, preko katerih lahko vsak vsaj delno krije stroške za obnovitev hiš.
Po strategiji za razvoj turizma v Benečiji, ki jo vodi Inštitut za slovensko kulturo, je nujno, da se do leta 2028 število ležišč, ki bodo na voljo v Nediških in Terskih dolinah ter Reziji, poviša za 41 odstotkov, tako da se doseže 110.000 nočitev. K temu naj bi bistveno prispevalo ponovno odprtje hotela Škof v Podbuniescu, ki šteje 50 ležišč. Na razpolago gostom naj bi bil še pred začetkom letošnjega poletja, nam je v imenu lastnika povedal projektni manager Giorgio Cerno.
Kot vsako leto bo pa naprej deloval hotel Natisone pri Lipi, ki so ga otvorili pred 55 leti. Lastnica Teresa Marginai je ugotovila, da si dandanes turisti sobe rezervirajo kratkoročno in večkrat za omejeno število dni. Najprej še posebej pazijo na vremenske napovedi. Marginaijeva misli, da bi lahko še bolje vložili v promocijo teritorija.