Un bando di gara per l’individuazione di un gestore al quale affidare la conduzione dell’ex-agriturismo di Monteaperta è stato emesso dal Comune di Taipana, che in data 23 gennaio 2009 l’aveva ottenuto con contratto di locazione dalla Comunità montana del Torre, Natisone e Collio, proprietaria dell’immobile. L’operazione mira dichiaratamente a realizzare un punto di ristorazione e di ricettività turistica, servizi ora inesistenti nella frazione e il termine ultimo per la partecipazione al bando è fissata al 10 maggio. Tuttavia, i contenuti del documento, ovvero gli obblighi dei quali dovrà farsi carico il gestore, non appaiono eccessivamente allettanti, per cui è da ritenere che non ci sarà alcuna ressa di partecipanti alla gara, anche se il sindaco Elio Berra si dice convinto che «la frazione di Monteaperta si trova in una posizione geografica favorevole allo sviluppo di attività turistiche e ricettive».
Il gestore prescelto, infatti, oltre all’onere di locazione fissato in 4.800 euro l’anno più Iva, dovrà impegnarsi «a investire in arredi/attrezzature/migliorie, entro i primi tre anni decorrenti dalla firma del contratto, una somma non inferiore a 30 mila euro», importo che dovrà essere totalmente coperto da regolare cauzione. Inoltre, saranno a suo carico gli oneri relativi al cambio della destinazione d’uso della struttura, che con variante al Prgc dovrà passare da agriturismo ad esercizio di ristorazione e di ricettività.
Ma l’individuazione di un gestore consenziente non porterà diritto alla stipula del contratto di locazione. Il soggetto prescelto, infatti, sarebbe messo in attesa, in quanto il Comune di Taipana si è dato tempo sei mesi al fine di reperire finanziamenti per un importo di 70 mila euro da destinare all’acquisto di arredi e attrezzature per l’attività di ristorazione posta al piano terra dell’immobile. Se si registrerà fumata nera, le parti si svincoleranno e il calvario dell’ex-agriturismo sarà destinato a prolungare la sua lunga stagione che lo vede nel ‘limbo’ di una inattività che prende le mosse dal 2003, quando la Comunità montana e l’allora gestore furono invischiati in un lungo iter, durato più di cinque anni, per la rescissione del contratto di locazione.
D’altra parte, anche il Comune di Taipana non pare avere velocizzato eccessivamente la pratica della reimmissione sul mercato dell’edificio. Ottenutolo in locazione il 23 gennaio 2009, ha emesso il bando di gara il 25 marzo 2010. Entro maggio si saprà se ci sarà un soggetto interessato ad avviare l’attività. Ma su tutto pende una spada di Damocle, ovvero quei 70 mila euro che dovrebbero dare inizio all’operazione.
Perplessità a parte, non manca la fiducia che il Comune di Taipana riesca a mettere sul mercato una struttura ritenuta indispensabile per un territorio che può rivivere proprio sul richiamo gastronomico di un tempo e sull’opportunità di pernottamenti per avviare quel turismo tanto auspicato.
