27 Febbraio 2020 / 27. februar 2020

Ne prezrite v Domu z dne 29/2
In primo piano sul Dom del 29/2

“Davki dušijo vasi” je glavni naslov izdaje petnajstdnevnika Dom z dne 29. februarja. Upadanje števila in staranje prebivalcev v Benečiji posledično pozvroča zaprtje trgovin, gostiln in drugih lokalov, predvsem v gorskih vaseh. Pred kratkim so zaparli trgovino v vasi Ter, le v občini Bardo so zaprli eno restavracijo v Zavarhu. V Nediških dolinah so zaprli center Potok v Oblici in poznano restavracijo in hotel Škof v Podbuniescu. V Benečiji je vse težje delati in živeti, tudi ker obdavčevanje ne upošteva težav goratega območja. Na to je dokaj močno opozorila Stefania Matteligh, ki vodi kmetijo v vasici Podrata pri Čenijeboli. A težavam navlkjub zagotavlja: Se ne bomo podali! Odgovorni urednik msgr. Marino Qualizza posveča svoj uvodnik postnemu času. Takole piše: Post je, kar potrebujemo pred Veliko nočjo. Zak’ Post nas peje h tajšni Veliki noči, ki rasvetli celuo življenje an spremenì nuoč v dan. Takuo nam je pokazana tudi pot odrešenja: skuoze puščavo telega zivljenja pridemo že sada v luč, ki nam kaže večno vesejè. Že od sada videmo, kar nam je Buog parpravu an se veselimo. Zatuo muoramo iti naprì an hoditi tudi, kadar je pot starma. Božja milost je nimar z nami an takuo nam daje pokusati večne dobrine.” Dom na 4. strani objavlja prvo nadaljevanje spominu msgr. Qualizze, ki bodo odslej izhajali v vsaki izadaji petnajstdnevnika v rubriki z naslovom “Oj lepa lenarska dolin a”. V apostolski spodbudi “Querida Amazonia” je papež pokazal tudi »poti inkulturacije v Amazoniji «. Piše, da je treba vrednote, ki so navzoče v izvornih skupnostih, »upoštevati v evangelizaciji«. V naslednjih dveh odstavkih se je zadržal pri »socialni in duhovni inkulturaciji «. Sveti oče Frančišek je opozoril, da mora zaradi revščine tolikih amazonskih okolij inkulturacija imeti »močan socialni pečat«. Istočasno pa je potrebno socialno razsežnost združiti z »duhovno«. Te besede o inkulturaciji so seveda pomembne tudi za Slovence v videnski nadškofiji. Iz časov Oglejskega patriarhata so bili Slovenci v Benečiji, Reziji in Kanalski dolini deležni evangelizacije v svojem jeziku in ob upoštevanju krajevne kulture. A dandanes tega prizadevanja s strani odgovornih v nadškofiji ni nikjer zaslediti. Vsoboto, 14. marca, bo v Gorici, v prostorih Feiglove knjižnice in Kinemaxa, pod geslom Osvežitev potekal izobraževalni popoldan za mlade, ki ga prireja društvo DM+ Društvo mladih Slovencev v Italiji. Osvežitev je prvi letošnji dogodek novonastalega društva DM+, odprt širokemu krogu mladih. Namenjen je odbornikom društev, organizatorjem, vodjem in vsem aktivnim pripadnikom športnih in kulturnih društev ter takim, ki se društvenemu svetu šele približujejo. Dogodek želi povezovati mlade med 15. in 30. letom starosti iz Tržaškega, Goriškega in Videnskega. Pesnica Andreina Trusgnach je prejela prestižne nagrade v Rimu, Firencah, Sondriju in Ischitelli in tako postal ambasadorka slovenskega jezika in Benečije v celi Italiji.

 

La montagna è soffocata da una fiscalità che non considera le peculiarità e debolezze territorio, così negozi e locali pubblici non riescono a far fronte alla tassazione che è uguale a quella delle città e della pianura. È questo il tema che campeggia nell’edizione di fine febbraio del quindicinale Dom. Il servizio è nato da una forte denuncia. Stefania Matteligh e Luca Pantanali, con il loro agriturismo alcuni anni fa hanno letteralmente riportato la vita a Clap/ Podrata, un borgo da tempo disabitato in comune di Faedis/Fojda, nei pressi di Canebola/Čenijebola. Anche perché sono nati Samuele e Simone, rispettivamente tre e un anno. Ma andare avanti è dura. «Tra corrispettivi elettronici, fatture elettroniche, registratore di cassa… di questo passo la montagna non può avere futuro», si è sfogata in un post su facebook. E ha chiamato direttamente in causa i gestori della cosa pubblica: «Ci state soffocando piano piano e in silenzio tra l’ignoranza di chi ci comanda credendo di agevolare e invece non sanno un bel niente di cosa vuol dire avere un’azienda in montagna e vivere, anzi sopravvivere, in montagna tra normative assurde e contabilità online (quando c’è rete). Continuate pure così. Tante aziende hanno già chiuso…». «Sappiate – ha proseguito – che facendo così state togliendo il futuro ai miei figli, un futuro di rispetto della natura e di ciò che offre, di mangiare sano in base ai cicli delle verdure e della frutta..un futuro di lavoro fatica e soddisfazioni». Ma chiude sfoderendo una tenacia proverbiale: «Spero solo che i miei figli lottino come facciamo noi in quello che veramente è importante… Noi non molliamo, teniamo duro… Credo in ciò che faccio, lo faccio per voi e per i miei bimbi». Nell’editoriale, il direttore responsabile, mons. Marino Qualizza, fa una riflessione sull’inizio della Quaresima, mentre ne “l’Opinione” Riccardo Ruttar cimmenta l’emergenza “Corfonavirus”. Partendo dall’invocazione rogazionale A peste, fame et bello libera nos, Domine, ancora in uso nella Benecia, afferma:Ora ascolto le notizie radiofoniche, televisive, leggo giornali, consulto i social e mi rammarico nel constatare dopo tanti decenni di tempo trascorso, come l’umanità abbia un rinnovato bisogno di innalzare suppliche, canti, preghiere e magari riflettere più seriamente sul proprio percorso storico, sull’incapacità di gestire razionalmente il proprio futuro. «A peste, fame et bello… libera nos Domine! », perché da soli, senza un richiamo al senso del messaggio evangelico al bene comune pare non ci sia prospettiva. Perché peste o Aids, Ebola o Sars, Coronavirus pandemico, sono richiami quanto mai evidenti alla ragione e anche alle responsabilità di ognuno, a iniziare dai più in alto nella gerarchia del potere”. Recentemente il Comune di Faedis ha ospitato la prima riunione di sindaci e amministratori dei comuni facenti parte della costituenda Comunità di montagna del Natisone e Torre in base alla legge regionale 21/2019, Esercizio coordinato di funzioni e servizi tra gli enti locali del Friuli Venezia Giulia e istituzione degli Enti di decentramento regionale. Il segretario comunale di Tarcento (comune parzialmente montano) ha illustrato la legge di riforma ed allo stesso è stato conferito l’incarico di redigere una prima bozza dello statuto. La Comunità di montagna Natisone e Torre comprenderà i Comuni di Attimis, Drenchia, Faedis, Grimacco, Lusevera, Magnano in Riviera, Nimis, Pulfero, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna, Stregna, Taipana, Tarcento, Torreano. La Regione ha predisposto un preciso cronoprogramma degli atti che i singoli comuni devono adottare al fine di permettere l’avvio delle funzioni delle nuove Comunità di montagna a partire dal 1° gennaio 2021 così come previsto dalla legge. Il pust a San Pietro «è diventato importante ed è un appuntamento che va confermato e consolidato», ha detto il primo cittadino di San Pietro al Natisone, Mariano Zufferli, al termine della sfilata dei gruppi carnevaleschi tradizionali. «Dovrebbero veramente essere studiate delle forme per garantire un riconoscimento di tipo culturale a livello internazionale delle nostre tradizioni di carnevale, in modo tale che vengano mantenute e continuate anche dalle nuove generazioni», ha aggiunto. Sono pronte ad accogliere la «carovana rosa» le amministrazioni comunali e le popolazioni di Taipana/Tipana e di Lusevera⁄Bardo. «Si tratta di un’occasione molto importante per la promozione dei nostri territori a livello nazionale – dice il sindaco di Taipana/Tipana, Alan Cecutti, che sta collaborando fattivamente con il collega Luca Paoloni –. Stiamo cercando di collaborare al meglio con i nostri vicini di casa, in Alta Val Torre/Terska dolina, per preparare nella maniera migliore l’aspetto dei centri abitati, affinché resti impressa in maniera indelebile e induca tante persone a visitare le nostre aree naturali, di grande pregio. Sono previste anche delle iniziative particolari, alcune delle quali sono state già fissate».