15 Novembre 2012 / 15. november 2012

Famoštar Gerussi se je poslovil
Don Gerussi ha salutato le Valli

V nediejo 18. novemberja je g. Rinaldo Gerussi pozdravu svoje farane Svetega Lienarta v Podutani in Svetga Pavla v Sriednjem. Maša je bla ob 15. uri v cierkvi Sv. Lienarta v Podutani. “Iz Benečije odhajam z žalostjo v sarcu. V tele ljudi in kraje san se zaljubu. Mislu sam tle ostati do smarti. Nadškof je odloču drugač,” je poviedu g. Gerussi za petnajstdnevnik Dom. Novico, de g. Gerussi odhaja, so farani iz Podutane in Svetega Pavla nad Sriednjem sparjeli z veliko žalostjo, saj imajo famoštra zelo radi in bi želieli, de bi še naprej ostu z njimi. Pobrali so tudi vič ku 600 podpisu pod pismo videnskemu nadškofu, a je mons. Mazzocato šu naorej po njega poti. Gaspuod Gerussi, ki ima 61 liet in je biu v duhovnika posvečen lieta 1978, je paršu v Nediške doline 29. otuberja svetega lieta 2000. Priet je biu puno liet famoštar na Solbici v Reziji in v Klužah. Za novega famoštra bo v fari Sv. Lienarta in Sv. Pavla paršu g. Michele Zanon, mladi duhovnik iz Čedada, ki je sada kaplan v Tricesimu.

Domenica 18 novembre  la comunità delle parrocchie di San Leonardo e Stregna si è accomiatata da don Rinaldo Gerussi che, dopo dodici anni di servizio pastorale nelle Valli del Natisone, diventerà parroco di Partegada, nella bassa friulana. Gerussi farà il suo ingresso nella nuova parrocchia assegnatagli  domenica 25 novembre. Di questa notizia che ha colto di sorpresa e addolorato la comunità di queste parrocchie, si è parlato durante il consiglio pastorale tenutosi a San Pietro il 31 ottobre. «C’è stato un grande attestato di stima da parte della comunità», ha riferito Simone Bordon, direttore del consiglio pastorale di San Pietro. È stata scritta persino una lettera, firmata da ben seicento persone, all’arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzocato, per esprimere il dolore che questa decisione aveva suscitato.  «Uno dei timori – spiega Bordon – era che la zona rimanesse senza un sacerdote». A guidare le parrocchie di San Leonardo e Stregna, invece, è stato chiamato don Michele Zanon che affronterà proprio nelle Valli la sua prima esperienza pastorale da parroco. La comunità accoglie con molta serenità don Michele che essendo così giovane troverà sicuramente terreno fertile per la sua attività.  Non si sa ancora quando il sacerdote cividalese, attualmente cappellano a Tricesimo, farà il suo ingresso in parrocchia. «Vorremmo cercare di evitare – spiega Bordon – che l’ingresso avvenga dopo le festività natalizie, non garantendo così nessuna celebrazione e lasciando scoperta la zona in uno dei periodi dell’anno liturgico più intensi e impegnativi».  Don Gerussi è molto dispiaciuto di lasciare queste parrocchie, che gli sono state assegnate nel 2000. In questi paesi così piccoli è riuscito a stabilire un contatto profondo con le persone. Ma non solo, don Rinaldo è rimasto affascinato anche dai luoghi ricchi di cultura e di storia. «Certo, storia di gente povera – ha detto il sacerdote – , ma dignitosa e ancorata a forti valori e principi».  Andandosene, don Rinaldo esorta la gente di questa comunità a riscoprire la propria identità. Dice di essersi arrabbiato molto spesso con i giovani, che non si preoccupano di portare avanti le tradizioni e soprattutto la lingua di questa zona: «Non è possibile che lo sloveno parlato per secoli si vada perdendo in tempi così brevi». Lingua e cultura sono aspetti fondanti dell’identità dell’uomo, perderli equivarrebbe a perdere la propria anima. Vanno pertanto coltivati e tramandati per non perdere la propria identità. «La globalizzazione – spiega don Rinaldo – appiattisce e fa perdere la ricchezza della varietà».